Tensioni alla Questura di Crotone. Sigle: “Gestione personale discutibile, stop a relazioni sindacali”
Il Siulp ed il Sap, che rappresentano la maggioranza dei poliziotti della provincia di Crotone, hanno deciso di interrompere le relazioni sindacali con il Questore Marco Giambra.
La decisione, a detta delle Sigle, arriva dopo “un’ennesima scelta non condivisa che, oltre a penalizzare l’efficienza e la funzionalità dei dispositivi di sicurezza crea una serie di ricadute negative sul personale”.
Al centro della protesta la scelta del Questore di ridurre gli uomini di vigilanza al Centro di accoglienza Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, destinando il personale lì in servizio da anni a servizi diversi “depauperando un know how di conoscenze che potrebbe avere riverberi estremamente negativi sul piano dell’efficienza di un dispositivo di sicurezza che ha dimostrato, nel tempo, affidabilità e tenuta” sostengono il Segretario Provinciale Generale del Siulp Claudio Giammarino, ed il Segretario Provinciale Generale del Sap Eugenio Lucente.
Una scelta, quella di Giambra, resa ancor più inaccettabile dai due sindacalisti, in considerazione del “momento delicato per il Paese” quando cioè “la filosofia dipartimentale pone al centro delle politiche sulla sicurezza il fenomeno migratorio”.
“Ovviamente - sbottano Giammarino e Lucente - questa può metaforicamente intendersi come la classica goccia che fa traboccare il vaso. Infatti, val la pena evidenziare che i reiterati tentativi, esperiti nel tempo, di instaurare momenti di confronto proficui si sono infranti contro il muro dell’arroganza e dell’autoreferenzialità”.
Per i rappresentanti degli agenti sarebbe quindi “inaccettabile nell’ottica di una visione moderna del ruolo del Questore, intesa nell’accezione più ampia della managerialità, l’atteggiamento di chi propone un modo di fare improntato a logiche padronali piegate su se stesse e prive di qualsivoglia prospettiva”.
Secondo Giammarino e Lucente, infatti, “l’apertura al dialogo più che vana declamazione deve sostanziarsi in fatti concreti. Ed in verità sino ad oggi di fatti concreti non si è registrata nemmeno l’ombra”.
I dirigenti Siulp e Sap, definiscono quindi la gestione del personale “quantomeno discutibile persino sul piano umano” con “un’organizzazione carente sotto molti punti di vista” ed “una capacità di interpretare i bisogni del territorio non in linea con le esigenze di una realtà come quella pitagorica”
Elemento questi che a loro dire costituiscono quindi le condizioni idonee a determinare uno stop alle relazioni sindacali ed un invito alle strutture nazionali “affinché si facciano interpreti presso il Dipartimento della P.S. della situazione di disagio e malcontento serpeggiante tra il personale della Questura di Crotone” concludono Giammarino e Lucente.