Guardia medica uccisa, conclusa autopsia. Ancora poco chiaro l’obiettivo del killer
Francesca Romeo, la guardia medica uccisa sabato scorso in un agguato a Santa Cristina d’Aspromonte (QUI), è stata colpita mortalmente in faccia ed al collo dai pallettoni sparati dal killer con un fucile.
Lo ha stabilito l’autopsia eseguita lunedì scorso dai medici legali incaricati dalla Procura di Palmi, che coordina le indagini sull’assassinio della dottoressa e sul ferimento del marito, anch’egli medico, Antonio Napoli che viaggiava in auto insieme alla vittima.
La perizia avrebbe dunque confermato la prima ricostruzione sull’accaduto, e secondo cui l’agguato sarebbe stato compiuto probabilmente da una sola persona.
L’assassino avrebbe quindi esploso un primo colpo con un fucile caricato a palla e non andando a segno, ovvero non attingendo nessuno dei due professionisti: il colpo avrebbe infatti trapassato il parabrezza anteriore e si sarebbe poi conficcato nel cofano posteriore. Il killer, però, avrebbe sparato ancora, dal lato guida su cui sedeva Antonio Napoli, un secondo colpo caricato a pallettoni.
Una dinamica, questa, che mischierebbe ancora di più le carte in mano agli inquirenti rendendo ancora poco chiaro chi potesse essere l’effettivo obiettivo dell’agguato, ovvero se la dottoressa uccisa o il marito rimasto ferito. Un altro giallo è poi quello del possibile movente. Per questi gli investigatori dovrebbero risentire ancora Napoli.