Omicidio Luverà: arrestato il presunto killer
Oggi, alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Palmi hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palmi, Cristina Mazzuoccolo, un individuo originario di Palmi ritenuto responsabile del tentato omicidio dell’avv. Nizzari e, nelle medesime circostanze, del tragico omicidio del giovane Martino Luverà, due gravissimi fatti di sangue occorsi, con le tipiche modalità dell’agguato, nel pieno centro di Palmi lo scorso 13 novembre 2010.
Il provvedimento deriva dall’intensa attività d’indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore Andrea Papalia e diretta dal Procuratore Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, Giuseppe Creazzo, che ha consentito di ricostruire con chiarezza e precisione la dinamica dei gravissimi eventi ed il movente alla base del duplice reato. L’attività degli inquirenti è ancora in corso al fine di chiarire ulteriori eventuali responsabilità. L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Palmi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
I dettagli dell’operazione saranno illustrati dal signor Procuratore Capo dott. Giuseppe Creazzo in sede di conferenza stampa indetta per le ore 18:00 odierne presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria.
h 19:07 | A finire in manette Paolo Chiappalone, barbiere 48enne originario di Palmi, accusato del tentato omicidio dell’avvocato Francesco Nizzari e dell’assassinio del 33enne Martino Luverà. La vittima, residente in Liguria, si trovava in vacanza in Calabria. Il 13 novembre di due anni fa una pallottola, indirizzata secondo gli investigatori all’avvocato Nizzari, lo ha colpito mortalmente. Quattro invece i proiettili di fucile che hanno raggiunto il vero bersaglio del killer. Per mesi tra la vita e la morte, è stato lui poi scavando nel suo lavoro di avvocato ad indirizzare i carabinieri sulle tracce di Chiappalone. Secondo gli inquirenti il barbiere avrebbe sparato per uccidere l'avvocato verso cui avrebbe nutrito rancore per motivi personali. Il movente, iinfatti, sembrerebbe proprio da ricercare in una causa che vede il presunto omicida perdente davanti ai giudici nella separazione dalla moglie.
Nizzari infatti era il difensore della moglie del barbiere, che si era separata da Chiappalone lasciandolo in una situazione economica difficile, a causa dell'assegnamento della casa di abitazione ottenuto per la donna dall'avvocato Nizzari e delle stesse spese legali da pagare. Nizzari è cacciatore e possessore di tre fucili dello stesso calibro utilizzato la notte del 13 novembre 2010. Oltre a Nizzari, peraltro, nessuno dei presenti ha collaborato con gli investigatori, che comunque proseguono le indagini per accertare eventuali altre responsabilità penali.