Sanità. Fondi contrattuali costituiti in maniera illegittima: condannata la “Dulbecco”

Catanzaro Cronaca

Il 26 gennaio scorso, nel procedimento promosso dalla Cisl Medici, difesa dall’Avvocato Alessandra Lazzaro, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Catanzaro ha condannato l’Azienda Ospedaliero Universitaria “Renato Dulbecco” per condotta antisindacale tenuta in merito all’adozione della delibera (la n. 382 del 29 giungo 2023) che riguarda i fondi contrattuali della dirigenza medica, sanitaria, professionale ed amministrativa per il 2022 dell’ex Azienda Pugliese Ciaccio.

In particolare, il Giudice ha riconosciuto l’antisindacalità della condotta dell’Azienda, concretatasi nell’approvazione dei fondi senza una preventiva informazione, concertazione e contrattazione integrativa con le organizzazioni sindacali, così violando le prerogative sindacali riconosciute dal contratto nazionale di lavoro.

Oltre all’immediata cessazione della condotta ed alla rimozione dei relativi effetti, il Giudice ha poi condannato la stessa Dulbecco al pagamento delle spese di giudizio.

La Cisl Medici, dunque, ha voluto esprimere la sua soddisfazione per l’accoglimento del ricorso, “soprattutto - affermano dalla Sigla - perché è stato censurato dal Giudicante il trasferimento di risorse da un fondo ad un altro senza coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali, a cui il Tribunale ha riconosciuto dignità, ribadendo il ruolo primario delle medesime”.

La decisione giudiziale – proseguono dalla Cisl - dà quindi ragione all’azione del sindacato sulla delibera contestata, con la quale l’Azienda ha ignorato perfino la nuova metodologia attuativa nella costruzione dei fondi contrattuali per il trattamento accessorio e del loro utilizzo conseguente al ‘Decreto Calabria’, in seguito all’assunzione di nuovo personale, salvo poi ‘accusare’ il Dipartimento della Salute ed il Commissario Ad Acta di non aver dato l’autorizzazione. Così da far sembrare quest’ultimo consenziente con tali inaccettabili ed illegittime scelte a danno dei lavoratori”.

La mancata applicazione di queste indicazioni produrrebbe infatti un valore medio pro capite di retribuzione accessoria sottostimato, con effetti ritenuti “gravissimi” sia per il personale del comparto che per i dirigenti sanitari per gli anni che vanno dal 2020 al 2022, e per quelli futuri del personale ospedaliero ed universitario della nuova “Dulbecco”, tanto è vero che lo stesso Commissario Procopio (col Direttore Amministrativo Mantella) nella nota del 22 dicembre del 2022 confermava che l’Azienda “dovrà rivedere al ribasso anche la graduazione delle funzioni dirigenziali”.

Malgrado le numerose diffide della Cisl Medici in questi mesi, successivamente all’adozione dell’atto, nulla è cambiato nella condotta anche dell’attuale amministrazione.

Inoltre, sulle risorse assegnate dalla Regione (ai sensi e per gli effetti degli articoli 435 e 435 bis della L. 205/2017) destinate ad incrementare i fondi contrattuali per il trattamento economico accessorio, il Giudice ha riconosciuto la violazione della normativa in materia.

“Infatti – evidenziano ancora dalla Cisl Medici - le risorse di cui al comma 435 bis sono state destinate in maniera unilaterale dall’Azienda al fondo delle condizioni di lavoro omettendo l’obbligo della preventiva informativa nonché l’attivazione della contrattazione decentrata”.

“Sul punto - viene ancora spiegato - l’Azienda ha ignorato finanche la nota del Dipartimento della Ragioneria dello Stato secondo cui le predette risorse devono essere computate ad incremento con le modalità del calcolo del montante, modalità disattesa dal Direttore Amministrativo Mantella che, nella riunione del 17 gennaio u. s., programmata in quanto sollecitata dal contenuto del ricorso, senza revocare la delibera contestata, enunciava la tesi erronea che l’incremento delle risorse di cui al comma 435 bis “non è stabile bensì circoscritto all’esercizio per cui è stanziato”. Inaccettabile!”

Il Giudice, oltre ad ordinare la revoca della delibera contestata, ha disposto la cessazione della condotta illegittima e, nel caso di una nuova adozione della stessa o di altra simile, di attivare le necessarie procedure di concertazione e di contrattazione integrativa.

La Cisl Medici auspica quindi che l’Azienda provveda, senza ulteriori dilazioni, ad eseguire il provvedimento giudiziario, disponendo la revoca della delibera impugnata nei termini di legge e che provveda anche a ricostituire legittimamente i fondi 2020/2021/2022 dell’ex “Pugliese Ciaccio” e quelli dell’ex “Mater Domini” con l’aumento previsto dal Decreto Calabria.