Cec, vescovi calabresi preoccupati: “autonomia differenziata mina principio di unità”

Calabria Cronaca

Il 29 e 30 gennaio scorso, nel Seminario Arcivescovile “Pio XI” del capoluogo dello Stretto, in concomitanza con l’apertura dell’Anno Giudiziario del Teic, il Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro, e del Teica, il Tribunale d’Appello, è tornata a riunirsi la Conferenza Episcopale Calabra, presieduta da monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova.

La sessione invernale della Cec è stata aperta dalla prolusione di monsignor Francesco Viscome, presbitero calabrese originario dell’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina e Prelato Uditore del Tribunale Apostolico della Rota Romana, e che è stata centrata sul tema “Error determinans e simulazione implicita nel consenso matrimoniale: profili giurisprudenziali e riflessioni in ottica pastorale”.

I vescovi della Calabria hanno accolto Mons. Giuseppe Alberti, nuovo vescovo di Oppido-Palmi, che per la prima volta ha partecipato ai lavori della Conferenza.

Durante il primo giorno è stato eletto il nuovo vicepresidente della Cec: Monsignor Claudio Maniago, arcivescovo di Catanzaro-Squillace. Subentra a Monsignor Francesco Milito, vescovo emerito di Oppido-Palmi, che nei mesi scorsi ha concluso il servizio di vicepresidente della Cec per raggiunti limiti di età: tutti i vescovi hanno espresso un sincero ringraziamento a Monsignor Milito per il lavoro svolto con competenza e dedizione in seno alla Conferenza ed a servizio della diocesi pianigiana.

Durante i due giorni di lavori i presuli calabresi hanno riflettuto sulla situazione attuale ed espresso grande preoccupazione per il disegno di legge sull’autonomia differenziata, approvato in Senato nei giorni scorsi.

Il provvedimento, che trasferisce alcune funzioni agli Enti locali, secondo i presuli “rischia di diventare motivo di ulteriore divario tra Sud e Nord, tra aree sviluppate e regioni più povere, minando il principio di unità e solidarietà e compromettendo il diritto alla salute, all’istruzione e l’accesso ai servizi essenziali che lo Stato dovrebbe garantire in forma eguale a tutti i cittadini”.

“La determinazione dei Livelli essenziali di prestazione (Lep), prevista dal disegno di legge – viene evidenziato dalla stessa Cec - ricorda l’esperienza fallimentare dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) che, come è facilmente riscontrabile, non hanno assicurato un’uniformità del Servizio sanitario nazionale. Queste misure, invece, vengono presentate come utili soltanto per giustificare una formale uguaglianza di trattamento, ma in verità coprono una inaccettabile disparità che ricorda la famosa espressione orwelliana: Alcuni sono più uguali degli altri”.

AGRICOLTORI, “IN GIOCO IL FUTURO DELLA REGIONE”

I vescovi hanno poi manifestato una concreta vicinanza agli agricoltori che in queste ore stanno manifestando il proprio dissenso rispetto alle politiche agricole dell’Unione Europea.

“Dagli accordi al ribasso fino alle norme sull'abbandono dei terreni, è in gioco anche il futuro della Calabria”, affermano i presuli auspicando un deciso ed unito intervento della politica calabrese a supporto degli agricoltori locali.

Durante i lavori è stata posta una rinnovata attenzione ai contributi delle varie Commissioni della Conferenza episcopale calabra affinché possano meglio mettere in atto il Cammino sinodale delle Chiese di Calabria: il lavoro delle Commissioni, infatti è espressione della comunione tra le diocesie - è stato sottolineato - deve favorire scelte comuni per la crescita spirituale della regione”.

CONFRATERNITE, “SUPERARE TRADIZIONALISMI”

Sono stati ascoltati i rappresentanti della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d'Italia: la Vicepresidente per il meridione, Lia Coniglio, e l'assistente spirituale nazionale, il vescovo Michele Pennisi.

Entrambi hanno descritto il valore attuale delle Confraternite e hanno raccomandato di puntare sulla formazione, per superare tradizionalismi che non rispondono più alle esigenze del tempo presente.

I rappresentanti della Federazione Calabra della Confederazione dei Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana, Raffaele Cananzi, Roberto Pennisi, Giovanna Tripodi, don Francesco Cuzzocrea, hanno evidenziato l’importanza che queste preziose istituzioni, a servizio della Vita e della Famiglia, e hanno auspicato che esse siano presenti e favorite in ogni diocesi.

PRETI FORMATI IN MODO ADEGUATO AI TEMPI

I vescovi hanno, poi, continuato ad approfondire la riflessione operativa riguardante il cammino di qualificazione dell’Istituto teologico calabro e i processi necessari per una formazione dei presbiteri della regione sempre più adeguata alle necessità dei tempi e della nostra terra.

Al termine dei lavori, i vescovi hanno nominato Monsignor Giuseppe Alberti come delegato per la Commissione per il Laicato, la Consulta per le Aggregazioni Laicali, la Commissione per il Lavoro, i Problemi Sociali, la Giustizia e la Pace.