Vertenza Enel, fallita conciliazione. Cgil e filctem: “a rischio occupazione, pronti a mobilitazione”

Calabria Cronaca

Il 9 febbraio scorso le Organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil nazionali hanno esperito con esito negativo il tentativo di conciliazione previsto dalla procedura di raffreddamento per il gruppo Enel.

La Filctem Cgil Calabria, insieme alla Sigla regionale, sostiene convintamente le iniziative di mobilitazione e di lotta in tutta la regione a sostegno degli oltre mille lavoratori calabresi che svolgono l’attività nel gruppo e per le società di e-distribuzione, EGP, Mercato ed Enel X .

“Questa vertenza - ricorda il segretario generale della Filctem Francesco Gatto - nasce per contrastare con determinazione la decisione di Enel di voler esternalizzare attività primarie di e-distribuzione, attività complesse che devono continuare ad essere svolte dal personale del gruppo titolare della concessione governativa. La terziarizzazione delle stesse metterebbe a grave rischio la sicurezza dei lavoratori diretti e delle imprese cui verrebbero affidate, diminuendo la qualità del servizio”.

“A questo - continua il dirigente sindacale - si aggiunge la decisione da parte dell’azienda di modificare unilateralmente gli orari dei lavoratori che operano sulla rete di distribuzione introducendo orari sfalsati a danno degli stessi lavoratori a scapito degli organici. Scelta che peserà ulteriormente sui già gravosi carichi di lavoro, in quanto non accompagnata da un adeguato numero di assunzioni operative e tecniche”.

Pieno sostegno alla vertenza anche da parte della Cgil Calabria, attraverso le parole del segretario Gigi Veraldi: “Le decisioni di Enel sono profondamente sbagliate. In assenza di iniziative concrete verso la riconversione ecologica e di governo della transizione energetica, si rischiano gravi ricadute occupazionali sull’intero territorio e sull’indotto. Come è sbagliata ed inaccettabile, da parte del colosso energetico, la rinuncia alla realizzazione del progetto per la produzione di idrogeno green con fondi PNRR per circa 15 mln di euro, presso l’ex sito produttivo della dismessa centrale Enel che insiste nel comune di Corigliano-Rossano”.

Occorre quindi accelerare in direzione delle energie rinnovabili. Questo - insiste il Segretario - non può essere gestito senza un adeguato piano di investimenti e di immissioni di personale che al momento non vengono prese in considerazione nonostante le sollecitazioni di parte delle Organizzazioni Sindacali in quanto necessarie alla Calabria per efficientare una rete inadeguata e vetusta che la pone, per qualità del servizio elettrico, una tra le regioni fanalino di coda d’Italia e che tra l’altro non fa registrare alcun interesse da parte del governo regionale. Allarmante, il registrare intenzioni assolutamente inspiegabili da parte aziendale di rimettere in discussione lo smartworking per i dipendenti del gruppo, rivisitando l’organizzazione del lavoro in un’ottica anacronistica”.

In conclusione, i segretari Gatto e Veraldi sostengono che appaia evidente “come Enel abbia intrapreso un’ingiustificata azione finalizzata alla riduzione dei costi, che provocherà gravi difficoltà nell’organizzazione del lavoro e nell’operatività quotidiana”.

I due sindacalisti si dicono convinti “che per governare i profondi cambiamenti in corso relativi alla transizione ambientale, industriale e energetica, sia decisivo il ruolo e l’apporto delle partecipate pubbliche, anche in Calabria che nel frattempo vede il disinteresse della politica regionale”.

In tal senso la Filctem insieme alla Cgil Calabria sosterranno la vertenza con iniziative di mobilizzazione e di lotta volte alla tutela di tutti i lavoratori ma anche dei cittadini “che, attraverso il pagamento delle tasse in bolletta, sostengono e contribuiscono alla corretta gestione del sistema elettrico nazionale” concludono.