Estorsione mafiosa, colpo alle famiglie cutresi Ciampà-Martino: in cinque in manette
Cinque persone, ritenute appartenere alla locale di ‘ndrangheta di Cutro, nel crotonese, sono state arrestate stamani per estorsione e, in alcuni casi, anche per tentata estorsione, comunque aggravata dal metodo mafioso.
Si tratta di Giuseppe e Salvatore Ciampà, rispettivamente di 42 e 36 anni; Francesco e Salvatore Martino, di 27 e 30 anni; e di Carmine Muto, di 39 anni.
Il provvedimento arriva al termine di una indagine della polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, avviata nel settembre dell’anno scorso sulla base delle dichiarazioni raccolte da un imprenditore che riferito di esser stato avvicinato da alcuni soggetti con precedenti penali.
Nel corso delle investigazioni, che hanno contato su intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche oltre che su attività di video ripresa, arricchite da quanto raccontato anche da altri imprenditori, potenziali vittime di fatti simili, si è arrivati a ritenere che alcuni componenti delle famiglie Ciampà-Martino abbiano gestito attività illecite sul territorio per rafforzare l’egemonia del gruppo criminale, principalmente attraverso le estorsioni.
La prosecuzione delle indagini avrebbe evidenziato che gli indagati, per costringere le vittime a pagare le avrebbero minacciate esplicitamente o con atteggiamenti impliciti, elementi questi ritenuti tipici della cosiddetta estorsione ambientale, seppur in alcuni casi abbiano solo tentato di estorcere denaro.
All’esecuzione dei provvedimenti restrittivi hanno partecipato, dalle prime ore dell’alba, un centinaio di donne e uomini della Polizia di Stato appartenenti alla Squadra Mobile di Crotone con la collaborazione del personale dello Sco, il Servizio Centrale Operativo appartenente alla Sezione Investigativa di Catanzaro e delle Squadre Mobili del capoluogo di regione e di Reggio Emilia, del Reparto Prevenzione Crimine di Cosenza, oltre che le unità cinofile della Questura di Vibo Valentia.