Omicidio avvocato Pagliuso, Pg chiede conferma ergastolo per Marco Gallo
Il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Luigi Maffia, ha chiesto la conferma della pena all’ergastolo già inflitta in primo grado, nel processo con rito ordinario, a carico di Marco Gallo (QUI), il 39enne alla sbarra per l’assassinio di Francesco Pagliuso (QUI), l’avvocato all’epoca 43enne, ammazzato in un agguato consumatosi nel giardino di casa del penalista, nella notte tra il 9 e 10 agosto del 2016 (QUI).
Oltre che confermare il carcere a vita, il Pg ha richiesto ai giudici della Corte d’Assise d’Appello, presieduta da Abigail Mellace, che all’imputato si applichi anche l’aggravante mafiosa, che i giudici di primo grado avevano escluso.
Secondo Maffia l’omicidio di Pagliuso sarebbe difatti deciso proprio in ambiente mafioso ed eseguito anche con modalità mafiose.
Quanto al movente, il procuratore generare ha sostenuto nella sua requisitoria che la vittima, una volta assunta la difesa del gruppo dei Mezzatesta, ottenendo per loro favore notevoli successi processuali, sarebbe stata vista come un nemico dalla cosca di ‘ndrangheta degli Scalise, rivale dei Mezzatesta, “al punto da determinare la propria condanna a morte”.
All’epoca dell’assassinio di del penalista, Maffia era procuratore facente funzioni di Lamezia Terme e fu proprio lui ad aprire l’inchiesta sul fatto di sangue, prima di trasmettere gli atti per competenza alla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
Nel processo si sono costituiti parte civile i familiari dell’avvocato Pagliuso, la Camera penale ed il Consiglio forense della città della Piana, il Consiglio nazionale forense ed i Comuni di Lamezia e di Soveria Mannelli. Per Gallo, che è difeso dall’avvocato Francesco Siclari, è stata chiesta anche la condanna ad un anno di isolamento diurno.