Omicidio Pagliuso, preso il presunto assassino

Catanzaro Cronaca
Marco Gallo e un fotogramma dei sopralluoghi prima dell'omicidio

Dopo poco più di un anno e mezzo gli investigatori ritengono di aver risolto il caso dell’omicidio di Francesco Pagliuso, l’avvocato lametino assassinato a 43 anni nella tarda serata del 9 agosto del 2016.

I carabinieri hanno difatti fermato una persona che si ritiene sia il responsabile dell’omicidio: si tratta del 32enne Marco Gallo, che è già detenuto dopo essere stato arrestato nel luglio scorso per l'omicidio di Gregorio Mezzatesta, 54enne a suo volta ucciso in pieno giorno, a Catanzaro, il 24 giugno del 2017.

Ma a carico del 32enne peserebbe anche un’altra morte: quella di Francesco Berlingieri, il fruttivendolo di 57 anni ucciso il 19 gennaio dello stesso anno. Nell’azione di fuoco, allora, venne ferito anche un minorenne, il nipote della vittima.

Per il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, Gallo non sarebbe dunque “un killer solitario che fa un omicidio per prestazione di lavoro ma un soggetto che sposa una filosofica criminale”, un professionista insomma assoldato per compiere delitti in tutta la provincia.

L’AGGUATO ALL’AVVOCATO

Quanto a Pagliuso, penalista noto nella città della Piana - impegnato come difensore in diversi processi di ‘ndrangheta - venne ucciso intorno alle dieci e mezza di quella sera d’agosto, a colpi d’arma da fuoco: il killer lo aspettò davanti casa, in via Marconi, tra Nicastro e Sambiase, freddandolo nel giardino con tre colpi di pistola che lo attinsero al collo.

Ad accorgersi di quanto accaduto furono i familiari che, rincasando intorno alle 3 e mezza del mattino, ritrovarono il suo corpo ancora nell’auto e chiamarono le forze dell’ordine.

Le Indagini furono avviate immediatamente dai Carabinieri di Lamezia Terme che acquisirono le riprese della videosorveglianza installata presso l’abitazione e che immortalò le fasi del delitto. Immagini, oggi rivelatesi fondamentali per arrivare all’arresto di Gallo.

In particolare, una persona, alta circa un metro e ottanta, avrebbe atteso la vittima a bordo di una vettura per poi esplodergli contro i colpi mortali. Una volta ucciso Pagliuso, che non ebbe nemmeno il tempo di uscire dal suo Suv, il killer raccolse i bossoli e fuggì.

(aggiornata alle 11:50)