Omicidio Pagliuso, Appello: ergastolo confermato solo per Luciano Scalise

Catanzaro Cronaca

La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro (presidente Caterina Capitò), ha confermato l’ergastolo inflitto in primo grado a Luciano Scalise, 45enne accusato insieme al padre Pino, 65 anni (che è stato invece assolto), di essere il mandante dell’omicidio di Francesco Pagliuso (QUI), l’avvocato penalista ucciso a 43 anni in un agguato avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 agosto del 2016 a Lamezia Terme (QUI).

Quanto a Pino Scalise, su cui pendeva anche per lui una condanna al carcere a vita emessa sempre in primo grado, nel corso dello stesso processo i giudici gli hanno inflitto però 23 anni e 10 mesi per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso. Il sostituto procuratore generale Marisa Manzini aveva chiesto la conferma dell’ergastolo per entrambe.

Luciano e Pino Scalise - che avevano ottenuto di essere processati con il rito abbreviato - sono ritenuti esponenti della criminalità organizzata del Reventino.

Secondo la Dda di Catanzaro avrebbero ucciso Pagliuso per una vendetta, in pratica per un presunto risentimento di padre e figlio nei confronti della vittima, che era il loro difensore (QUI).

L’esecutore materiale del delitto, Marco Gallo, di 38 anni, che ha scelto invece il rito ordinario, è stato condannato anch’egli in primo grado all’ergastolo (QUI); l’appello per lui è fissato il prossimo 29 di giugno.