Crotone. Sequestrati 13 km di reti derivanti

Crotone Cronaca

Con una lunga ed intensa attività di polizia marittima effettuata dalla Capitaneria di porto di Crotone unitamente a personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Cirò Marina, sono stati sequestrati nel porto di Cirò Marina oltre 13 chilometri di reti derivanti. Tali attività, particolarmente intensificate in questo periodo dell’anno, hanno come finalità il contrasto alla pesca illecita del tonno rosso, della verifica sulla regolarità dei sistemi di cattura del pesce spada, e di contrasto all’utilizzo di attrezzi illeciti. Nel corso di tali controlli è stata rinvenuta, nel porto di Cirò Marina, una rete derivante del tipo spadara che è stata prontamente sequestrata. Tale tipo di attrezzo, vietato dalle vigenti normative sin dal 2002, è stato rinvenuto dagli uomini del Nucleo Operativo Difesa Mare che, coadiuvati da personale dei Vigili del Fuoco di Crotone, hanno proceduto al trasferimento dell’attrezzo presso appositi locali per la successiva confisca e distruzione.

Altri 5.500 metri di reti derivante del tipo “ferrettara” sono state sequestrate a carico di 2 (due) unità da pesca con l’irrogazione di complessivi Euro 4.000 a carico dei Comandanti delle unità. I sequestri e le sanzioni sono scattati in quanto durante le attività di controllo un’unità da pesca è risultata priva di autorizzazione all’utilizzo della ferrettara mentre la seconda unità deteneva a bordo l’attrezzo non rispettando le misure massime consentite dalla legge. Infatti tale tipo di attrezzo da pesca è attualmente consentito dalle normative nazionali con restrizioni sia per quanto concerne le specie ittiche catturabili sia per quanto concerne la distanza massima dalla costa ove risulta impiegabile. In particolare, dal 2008, la normativa nazionale prevede che le unità da pesca autorizzate all’utilizzo di tale attrezzo, possano detenere a bordo non oltre metri 2.500 di “ferrettara” e prevede la sanzionabilità non solo nel caso di illecito utilizzo dell’attrezzo ma anche in caso di mera detenzione a bordo delle unità da pesca di attrezzi di lunghezza superiore ai 2.500 metri. Tali attività continueranno, sia via terra che soprattutto via mare, con il fine di tutelare gli stock ittici in genere e, in particolare, delle specie protette del tonno rosso e del pesce spada.