Ispezione a mercantile nel porto di Crotone: troppe irregolarità, scatta il fermo
Nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 1 marzo, il personale della Guardia Costiera ha effettuato una visita a bordo di una unità mercantile che, nella stessa giornata, ha scalato il porto di Crotone.
L’ispezione, che era finalizzata a verificare il possesso da parte della nave dei requisiti di sicurezza della navigazione, è scattata a seguito della segnalazione, da parte dei sistemi informativi in uso al Corpo delle Capitanerie, di alcune anomalie che rendevano necessari dei controlli approfonditi.
Pertanto, il team della Guardia Costiera, composto da personale abilitato specificatamente in materia di sicurezza – i cosiddetti P.S.C.,
Port State Control - sin dalla prima mattina si è recato a bordo dell’unità procedendo ad accurate e precise verifica sia di natura squisitamente tecnica (nei vari locali della nave), che documentale oltre che volti a verificare la preparazione professionale dell’equipaggio nella gestione delle emergenze in mare.
Al termine sono state riscontrate 31 deficienze - di cui alcune gravi - che di fatto comportano un considerevole abbassamento degli standard dettati in materia di sicurezza della navigazione dalla normativa internazionale e nazionale e che, di conseguenza, risultano suscettibili di mettere a repentaglio la sicurezza dell’unità e dell’equipaggio a bordo e di avere altri risvolti anche in tema di danno all’ambiente marino.
Il mercantile è stato pertanto sottoposto al cosiddetto provvedimento di “detenzione” (equivalente ad un fermo amministrativo) e non potrà lasciare il porto di Crotone se non a seguito dell’eliminazione di tutte le deficienze riscontrate.
Peraltro, come ulteriore e più grave provvedimento, tenuto conto che, sulla scorta delle informazioni in possesso della Guardia Costiera, l’unità nel corso degli ultimi anni è stata destinataria di stessi provvedimenti di fermo operati dalle Autorità Ispettive di Grecia e Romania, la stessa verrà temporaneamente bandita alla navigazione nelle acque e nei porti aderenti al Memorandum di Parigi (il Paris M.o.U.).