Corigliano-Rossano, s’inaugura l’installazione permanente del Terzo Paradiso del Pistoletto

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Corigliano Rossano, il 26 aprile, sarà testimone di un momento straordinario con l'inaugurazione dell'installazione permanente del “Terzo Paradiso, segno e simbolo di Michelangelo Pistoletto”, presso lo spazio belvedere dell'Abbazia di Santa Maria del Patir.

Il progetto site-specific, fortemente voluto dall’Associazione Rossano Purpurea e dalla presidente Alessandra Mazzei e dall’arch. Mariella Arcuri, è frutto della collaborazione e dell'impegno congiunto dei curatori Marilena (Maria) Morabito, ambasciatrice del Terzo Paradiso, e Stefano Milazzo, con il coordinamento di Francesco Saverio Teruzzi, coordinatore degli ambasciatori del Terzo Paradiso, e viene promosso dall'Associazione ACAV con il patrocinio gratuito della Fondazione Pistoletto Cittadellarte di Biella e del Comune di Corigliano Rossano.

L'inaugurazione coincide con la terza edizione della manifestazione culturalePatir”, organizzata con passione dall'associazione culturale Rossano Purpurea. Il Terzo Paradiso si inserisce perfettamente in questa cornice, unendo arte, natura e spiritualità in un simbolo di rinascita e armonia.

Ma cosa rappresenta il Terzo Paradiso? È la fusione tra il primo e il secondo paradiso, una visione che Michelangelo Pistoletto ha delineato con eloquenza. Mentre il primo paradiso evoca un'armoniosa integrazione dell'uomo nella natura e il secondo paradiso rappresenta un mondo artificiale caratterizzato da progressivo degrado ambientale, il Terzo Paradiso offre una via di equilibrio tra artificio e natura, una fase essenziale per la sopravvivenza umana e planetaria.

L'installazione, realizzata con piante di lauroceraso donate dal corpo dei Carabinieri della Biodiversità che gestisce l'Abbazia di Santa Maria del Patir, si erge come un'opera unica, invitando i visitatori a una profonda riflessione e a un coinvolgimento emotivo.

Il simbolo del Terzo Paradiso, riconfigurazione dell'infinito matematico attraverso tre cerchi consecutivi, rappresenta la connessione tra diversità e antinomie, trovando il suo fulcro generativo nella compenetrazione tra gli opposti.