Decontribuzione Sud: Scutellà (M5S): Governo elimina nostra misura, aveva aumentato assunzioni
Introducendo la Decontribuzione Sud, il Governo di Giuseppe Conte aveva previsto un esonero contributivo del 30% per i datori di lavoro privati con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente la cui sede fosse situata nel Mezzogiorno.
“La misura - evidenzia deputata Elisa Scutellà, capogruppo M5S in Commissione Politiche Ue - aveva, sin da subito, sortito effetti molto positivi per l’economia e soprattutto per il Mezzogiorno d’Italia, e per tale ragione avevamo stabilito di estenderlo fino al 2029”.
Per la parlamentare pentastallata l’impatto sarebbe stato “estremamente positivo” interessando circa 2,7 milioni di lavoratori nel 2021, altri 2,8 milioni nel 2022 e 2,9 milioni nel 2023, anche in ragione del fatto che si estendesse in modo diretto a tutti i rapporti di lavoro di qualsiasi tipologia contrattuale, sia nuovi che in essere.
“Una misura - evidenza Scutellà - che, per le finalità e gli obiettivi perseguiti, ha contribuito e contribuisce, inoltre, a garantire una maggiore equità territoriale ed a promuovere la coesione sociale ed economica in Italia, in linea con gli interventi previsti anche nel PNRR. Tutti questi elementi, uniti soprattutto all’incredibile impatto positivo sull’economia del Paese, ci ha portati a proporne la trasformazione a misura strutturale e duratura.”
La Commissione Europea ne ha concesso la proroga, ma il Governo, ha annunciato di volerla eliminare entro la fine di giugno: “I risultati occupazionali eccellenti che ha raggiunto l’Italia sono iniziati proprio quando al Governo del Paese c’era il Movimento 5 Stelle e grazie alle misure che abbiamo introdotto” sottolinea ancora la cinquestelle.
“La maggioranza ed il Governo Meloni - prosegue - sono smentiti dai fatti, nel momento in cui sopprimono quelle misure che hanno registrato successi e risultati estremamente positivi per l’Italia, proprio come la Decontribuzione Sud che ora vogliono eliminare. Il Ministro competente, quindi, dovrà riferire se è effettivamente intenzione del Governo Meloni quella di interrompere una misura così efficace e positiva per l’Italia e per gli Italiani”, conclude Scutellà.