Approda a Cosenza la IX edizione la Lunga notte delle Chiese
È giunta alla sua IX edizione la Lunga notte delle Chiese che anche a Cosenza si terrà venerdì 7 giugno, nella chiesa di San Domenico retta dai Missionari Oblati di Maria Immacolata.
L'iniziativa è nata nel 2016 nella diocesi di Belluno-Feltre, e in poco tempo ha raccolto numerosissime adesioni; lo scorso anno (il tema era "Dove sei?") oltre 130 diocesi italiane, 150 chiese, la Chiesa Valdese Metodista e la Chiesa Protestante hanno aderito; 40 mila persone vi hanno preso parte; e quest'anno, dicono gli organizzatori, saranno molte le chiese e le città a partecipare, da tutta Italia.
Nella provincia di Cosenza oltre alla chiesa di San Domenico, nella città capoluogo, hanno già fatto pervenire la loro adesione il Museo del "Codex" di Rossano e la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Morano Calabro.Ma cos'è questa lunga notte delle Chiese: "è una giornata di concerti, esibizioni artistiche, visite museali, iniziative per i bambini, testimonianze, riflessioni, e tanto altro.
Un mosaico di esperienze da vivere insieme come comunità; tutto gratuito e a ingresso libero"- dicono gli organizzatori.
Un grande festival che ha l’obiettivo di dare un segno della presenza della Chiesa nelle comunità, di apertura versol’esterno; un’occasione d’incontro con persone spesso distanti dalla Chiesa; un confronto tra diverse confessioni; risvegliare l’interesse verso iniziative culturali e sociali delle chiese; presentare la Chiesa come parte importante della vita pubblica e far scoprire ai più giovani la Chiesa come spazio vivo.
Il tema nazionale di quest'anno è una parola che suona come un invito: “Trovami“ e gli organizzatori cosentini hanno voluto aggiungere "...con i tuoi sensi".
Diverse sono le iniziative programmate; si parte alle ore 20 con un "apericena missionario" per sostenere le attività missionarie giovanili; alle 21 iniziano le "visite sensoriali", percorsi (della durata di mezz'ora) alla "scoperta di Dio" nella bellezza che ci circonda, a partire dai nostri sensi: vista, udito, olfatto, gusto.
La chiesa di San Domenico a Cosenza offre a chi sa "guardare e vedere" con attenzione, spaccati di storia, arte e spiritualità davvero unici: dal medioevo, al barocco, dall'unico vero "rosone" cosentino alla cappella ottagonale, alle opere d'arte (quadri, affreschi, statue...), per finire a un luogo aperto e spiegato solo per l'occasione il putridarium. Un'occasione da non perdere. E alle 23,15 una "dolce buonanotte" con un buffet di dolci e tisane, ma non mancano le meditazioni da ascoltare "nel fascino notturno della chiesa barocca con i suoi giochi di luce e di ombre per scoprire i volti di Cristo attraverso una belleza a tutto tondo".
Durante il corso della serata sono previste una serie di esecuzioni musicali a cura degli studenti del Conservatorio. Per padre Fabio Bastoni, il superiore della chiesa di San Domenico "quest'anno grazie alla collaborazione con il Conservatorio musicale "Stanislao Giacomantonio" di Cosenza, in particolare al direttore Francesco Perri, e con l'interessamento dei proff. Cardi e Butterin, i nostri visitatori saranno accolti dalla musica che gli studenti ci proporranno... e poi tornerà a suonare dopo decenni l'organo settecentesco dell'oratorio del Rosario. Un'occasione unica da non perdere".