Stalettì. Reflui fognari finivano nei canali, sequestrate sette stazioni di sollevamento
Nell’ambito di controlli mirati alla tutela dell’ecosistema marino e costiero, i militari del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale e Marittimo di Soverato, hanno posto sotto sequestro sette stazioni di sollevamento a servizio della rete fognaria del Comune di Stalettì.
Dalle ispezioni effettuate è emerso che tutte le vasche di raccolta, realizzate in cemento armato, sebbene fornite di collegamento ad altrettante cabine Enel, risultavano senza alimentazione elettrica, non funzionanti ed in avanzato stato di degrado.
I reflui fognari infatti, venivano sversati - tramite delle tubazioni - nei vicini canali di acque superficiali senza essere sottoposti ad alcun ciclo depurativo causando così l’inquinamento dell’ambiente circostante.
L’aspetto più allarmante della vicenda è costituito dal fatto che le sette infrastrutture sequestrate rappresentano la totalità delle stazioni di sollevamento presenti sul territorio comunale interessato e quindi tutti i liquami prodotti dall’intera comunità urbana, venivano riversati senza alcuna bonifica preventiva.
I risultati analitici dei campioni prelevati hanno infatti confermato la presenza di un’altissima carica batterica. I presunti responsabili sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria con l’ipotesi di reato di abbandono di rifiuti allo stato liquido sul suolo e nelle acque superficiali.
Sono state inoltre effettuate sanzioni per un importo di seicento mila euro per scarichi non autorizzati mediante tubazione nei canali di raccolta delle acquee meteoriche e poiché vi era il superamento dei limiti tabellari consentiti dal testo unico ambientale.
"L’obiettivo dell’Ufficio Circondariale Marittimo Guardia costiera di Soverato, in ossequio a specifiche attribuzioni di legge, rimane quello di tutelare flora e fauna degli habitat marini e dei siti di interesse comunitario, garantendo al tempo stesso la qualità delle acque di balneazione", commenta l'Arma militare.