Crotone, politiche Sociali: integrazione dei servizi sociali con quelli sanitari

Crotone Attualità
Filly Pollinzi

L’integrazione dei servizi sociali con quelli sanitari è un obiettivo a cui stiamo lavorando in modo concreto.

In queste settimane, infatti, è in corso la procedura ad evidenza pubblica per individuare un soggetto del Terzo Settore, anche in Ats, per la co-progettazione e co-gestione delle attività della Missione 5 del Pnrr dedicata alle cosiddette “dimissioni protette”. E' quanto scrive Filly Pollinzi, assessore alle Politiche Sociali.

"Il fine - continua la nota - è garantire la personalizzazione delle prestazioni la continuità dell’assistenza fuori dal contesto ospedaliero. Come? Attraverso l’attivazione dei servizi quali l’assistenza domiciliare, il telesoccorso, i pasti a domicilio e l’assistenza tutelare integrativa, prevedendo due tipologie di servizio.

La prima sarà rivolta all’utenza che può fare riferimento ad un domicilio e quindi “tornare a casa”, per esempio persone anziane non autosufficienti o in condizioni di fragilità o adulti con più patologie croniche, con limitazioni funzionali e/o disabilità.

La seconda sarà invece rivolta all’utenza che non ha un domicilio, per esempio persone senza fissa dimora, o in condizione di precarietà abitativa, per i quali abbiamo previsto l’inserimento temporaneo in alloggi resi disponibili dall’Ambito territoriale sociale di Crotone e attivati su altra misura del Pnrr dedicata proprio all’housing sociale delle persone in povertà estrema e senza fissa dimora.

Le prestazioni dovranno essere eseguite nei territori della Macroarea formata dall’Ambito sociale di Crotone e dall’Ambito Sociale di Cirò Marina e il costo complessivo stimato è di circa 330.000 euro per una platea di circa 125 beneficiari.

L’accesso alle dimissioni protette sarà subordinato alla redazione di un progetto assistenziale personalizzato che richiederà l’intervento integrato dei professionisti dell’ospedale, dei servizi specialistici del territorio, del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta e dei Servizi sociali comunali.

Per raggiungere gli obiettivi del progetto sarà fondamentale stipulare un protocollo operativo con l’Azienda Sanitaria Provinciale. Anche a questo scopo, nei giorni scorsi, insieme alla dottoressa Alessandra Mesoraca, funzionaria responsabile del servizio sociale e alla dottoressa Giovanna Pace, funzionaria esperta in progettazione sociale, abbiamo avviato una interlocuzione con l’attuale Commissario dell’Azienda Sanitaria Provinciale dott- Brambilla che ha colto favorevolmente l’opportunità.

Attivare questo genere di servizi, oltre a garantire continuità dell’assistenza in contesti domiciliari, contribuisce a decongestionare i Pronto Soccorso e i reparti ospedalieri liberando risorse economiche, professionali e strumentali e rendendo più efficiente ed efficace la spesa sanitaria a partire proprio da quella ospedaliera".