Crotone. Prevenire l’ospedalizzazione: rafforzati i servizi sociali domiciliari
E’ stato presentato questa mattina presso la Sala Consiliare “Falcone e Borsellino” il progetto di “Rafforzamento dei servizi sociali domiciliari per garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire l’ospedalizzazione” nell’ambito della Missione 5 del Pnrr “Inclusione e coesione”.
Il progetto vede la sinergia istituzionale e amministrativa di due Ambiti territoriali sociali: quello di Crotone e quello di’ Ciró Marina nonché l’Azienda Sanitaria provinciale con la quale è stato sottoscritto un accordo di collaborazione.
L’iniziativa è stata presentata dai sindaci dei comuni capo Ambito, Vincenzo Voce e Sergio Ferrari, dal commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale Antonio Brambilla. Hanno partecipato Monica Moscia della cooperativa “VitaSì” aggiudicataria del servizio e la funzionaria comunale Giovanna Pace.
Si tratta di uno strumento operativo di grande innovazione sociale che consente l’attuazione di una misura del Pnrr Missione 5 rispetto alla quale l’Ambito Sociale di Crotone e l’Ambito Sociale di Cirò Marina hanno unito le forze e gli obiettivi costituendo una specifica macroarea sociale di cui Crotone ha assunto la qualità di capofila e ente attuatore del progetto con obiettivo di integrare gli interventi sociali e quelli sanitari.
Per renderlo operativo, il Comune di Crotone, in qualità di capofila della macroarea, nelle scorse settimane, ha stipulato con Asp di Crotone un accordo di collaborazione al fine di concordare l’ambito di competenza di ciascun ente coinvolto. Fine comune è ottenere la personalizzazione delle prestazioni e dare continuità all’assistenza fuori dal contesto ospedaliero.
La modalità attuativa di base è la cosiddetta “presa in carico integrata”, per cui si prevede di erogare i servizi valorizzando percorsi ed attività individualizzati. La programmazione viene mantenuta costantemente “aperta” e flessibile per consentire di modellare le attività in funzione dei feed-back dell’utenza.
Il target di riferimento sono le persone anziane non autosufficienti e/o in condizioni di fragilità residenti nel territorio dei due Ambiti Sociali, persone senza dimora o in condizione di precarietà abitativa residenti temporaneamente sui territori in oggetto che necessitino di un periodo di convalescenza, di ricoveri ospedalieri, di stabilizzazione delle proprie condizioni di salute.
Si prevede l’attivazione di servizi specifici come l’assistenza domiciliare, il telesoccorso, i pasti a domicilio a favore dell’utenza che può fare riferimento ad un domicilio e quindi “tornare a casa”, per esempio persone anziane non autosufficienti o in condizioni di fragilità o adulti con più patologie croniche, con limitazioni funzionali e/o disabilità. Identici servizi sono garantiti ai senza dimora o in condizione di precarietà abitativa. Per queste ultime categorie di persone sarà possibile attivare le c.d. dimissioni protette o semplicemente prevenire l’ospedalizzazione consentendo inserimento in alloggi temporanei grazie all’integrazione con ulteriori misure del pnrr dedicate invece ai servizi di housing first in immobili messi a disposizione dal Comune di Isola Capo Rizzuto o immobili anche detti “alloggi ponte” resi disponibili dagli enti del terzo settore che si sono aggiudicate la coprogettazione.
L’accoglienza in questi casi è finalizzata al monitoraggio della cura e della terapia a seguito di dimissioni da parte di reparti ospedalieri– dimissioni protette - o da accessi diretti dalla strada di persone fortemente compromesse dal punto di vista sanitario con con problematiche sanitarie complesse.
Le prestazioni dovranno essere eseguite nei territori della Macroarea formata dall’Ambito sociale di Crotone e dall’Ambito Sociale di Cirò Marina e il costo complessivo stimato è di circa 330.000 euro per una platea di circa 125 beneficiari.
L’accesso alle dimissioni protette sarà subordinato alla redazione di un progetto assistenziale personalizzato che richiederà l’intervento integrato dei professionisti dell’ospedale, dei servizi specialistici del territorio, del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta e dei Servizi sociali comunali".
“Attivare questo genere di servizi, oltre a garantire continuità dell’assistenza in contesti domiciliari, contribuisce a decongestionare i Pronto Soccorso e i reparti ospedalieri liberando risorse economiche, professionali e strumentali e rendendo più efficiente ed efficace la spesa sanitaria a partire proprio da quella ospedaliera” ha detto l’assessore Pollinzi.