Violenza di genere e pericolosità sociale, oltre 100 misure applicate nel crotonese
Ben trentasette avvisi orali emessi; ma anche sei Dacur, il divieto di accesso alle aree urbane; e poi, proposte all’Autorità Giudiziaria undici misure di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, di cui quatto per soggetti che si sono resi protagonisti di condotte violente in ambito domestico, e sette rientranti in ambito della criminalità organizzata, anche di tipo mafioso. Infine, trentatré i Daspo disposti in ambito sportivo (di cui cinque con prescrizioni) e ventisei gli ammonimenti scattati sia su istanza di parte che di iniziativa in tema di violenza domestica e di genere.
Un totale dunque che supera abbondantemente il centinaio di misure adottate dal Questore di Crotone nei primi sei mesi di questo 2024 e che rappresentano anche il risultato delle attività svolte quotidianamente dagli agenti della Divisione locale di Polizia Anticrimine.
Nel corso dell’ultimo decennio, il sistema delle misure di prevenzione personali è stato caratterizzato da un’intensa fase evolutiva sul piano normativo che non costituisce solo la frontiera più avanzata della lotta dello Stato contro la criminalità organizzata, ma anche uno strumento di contrasto ormai irrinunciabile, accanto alla sanzione penale, contro condotte in settori particolarmente sensibili dell’ordinamento.
Il novero dei provvedimenti applicabili è stato progressivamente ampliato dal legislatore, per contrastare nuove manifestazioni di pericolosità sociale e di devianza minorile in grado di turbare diversi ambiti della vita di comunità, che vanno dalla sicurezza urbana, alla tutela delle vittime di violenza domestica o di genere o di fenomeni come il bullismo.
Il rapido evolversi delle tecnologie di informazione e comunicazione ha contribuito a far emergere ulteriori tematiche e istanze di protezione.