Salgemma Lungro Festival: Max Mazzotta fa il pienone con “I Cavalieri di Aristofane”
I Cavalieri di Aristofane hanno invaso e conquistato una delle “gjitonie” di Lungro, quella che racchiude in sé la scalinata Vittorio Emanuele II.
Il reading musicale di e con Max Mazzotta, con l’accompagnamento musicale di Antonio Belmonte, andato in scena il 30 luglio scorso, ha animato uno tra gli scenari urbani più caratteristici scelti per gli eventi del Salgemma Lungro Festival. Per la sezione ‘serenate di sale’, uno spettacolo che ha colto nel segno e ha appassionato il pubblico, ottenendo il pienone.
Mazzotta ha offerto la sua visione personalissima del testo di Aristofane - il solo di cui siano sopravvissute commedie intere – che, utilizzando la satira, ha reso manifeste le miserie di un sistema di potere strambo e menzognero, divorato dalla cupidigia.
Fra le commedie dell’autore greco, ‘I Cavalieri’ è probabilmente quella che meglio rappresenta questo quadro, con servi corrotti e senza scrupoli che si contendono i favori di ‘Popolo’, un vecchio bisbetico e un po’ rimbecillito, che diventano gli eponimi di una lotta per il potere in cui il male può essere sconfitto solo dal peggio. È di fatto il sistema in cui da tempo tutte le mafie prosperano, in cui i giudici diventano imputati, in cui il ladro, il corruttore, il demagogo è un vincente.
Con l’arguzia che gli appartiene, Max Mazzotta ha sparigliato le carte del tempo e dei luoghi, e ha calato i suoi personaggi in una non meglio precisata città calabrese, tratteggiando figure e ruoli diversi di cui ciascuno, presente là ad assistere allo spettacolo, ha potuto immaginare scenari reali.
Anche le canzoni composte dallo stesso Mazzotta, ironiche ma cocenti, hanno segnato e cristallizzato quadri precisi della rappresentazione.
Le volgarità denunciate da Aristofane si sono manifestate, nella visione di Mazzotta, in una grandiosa inventiva linguistico-lessicale, che ha il incatenato il pubblico davanti (anche) ai turpiloqui tutti da ridere. Come in Aristofane, c’è una questione sottesa che riguarda tutti: l’essere molli, o forse sordi e ciechi, di fronte a un potere politico dalle ambizioni tanto, troppo smodate.
Il contenitore di appuntamenti voluto dal Comune di Lungro e realizzato da Piano B, ha avuto il suo avvio in “Cinema sotto sale”, con la proiezione all’aperto del film/documentario di Luigi Simone Veneziano, ‘Il sogno di Jacob’ nel racconto della vita di Nik Spatari e proseguirà, sempre per la sezione ‘Serenate di sale’, con il concerto di Sol Pereyra, nella serata del 16 agosto alle 21.30, in piazza Nino Bixio.
Sol Pereyra, è un riferimento per l'attuale World Beat e ne dà prova nelle sue tournée internazionali in cui propone l'esplorazione dell'elettronica, del pop e delle tradizioni folcloristiche dell'America Latina e del mondo.
Le serate dedicate ancora ai concerti saranno quella del 18 agosto, alle 21.30, nella Piazzetta Brego con ‘Viaggi e miraggi’- intorno a Francesco De Gregori con Sasà Calabrese, Fabio Guagliardi e Tarcisio Molinari, e il 26 agosto alle 21.30, in piazza Umberto I, con il live di Santino Cardamone ‘cantautore folk blues’. Si chiuderà venerdì 30 agosto alle 19.00, nella Villetta Ka Forgia, con il Dj set di Franco Siciliano. L’ingresso agli spettacoli è gratuito.