A Sersale la presentazione del libro “Terzo Regno - parole come pietre e luci”

Catanzaro Tempo Libero

Nutrire la mente equivarrà a mantenere vivo il rispetto verso l'incommensurabile bellezza della Terra: una Terra che da sempre dona l'opportunità di impreziosire l'essere umano con la ricchezza di usi, costumi, tradizioni tipici di ogni paese, che non perde la sua conformazione strutturale, la sua anima, anzi la protegge facendole tramutare in beni rari, ma non effimeri.

Da qui il piacere di effettuare la presentazione di "Terzo Regno - parole come pietre e luci - scrittori calabresi" a Sersale, proprio in un terreno fertile in cui coltivare attraverso una mano, una penna, una voce, un libro che racchiude il passato per poi far fiorire un giorno pensieri, idee, azioni che celano il futuro.

Un ringraziamento particolare quindi all'Amministrazione Comunale nella persona del Sindaco Carmine Capellupo per l'accorato coinvolgimento e per l'organizzazione di un incontro realmente fortemente desiderato.

Saluti Istituzionali: Carmine Capellupo, Sindaco di Sersale. Interventi: Serafina Pettinato, Assessore alla Cultura, Aldo Fiale, già Presidente titolare di sezione della Corte Suprema di Cassazione. Giusy Staropoli Calafati, Scrittrice e Francesco Mazza, Editore.

Una civiltà, una nazione, una regione, una città, un paese non può progettare il proprio futuro se non alla luce del proprio passato. Perché è lì che trova la propria identità e la spinta per elaborare prospettive nuove, per inventare la vita lì dove il futuro sembra chiudersi nell’aridità di un presente senza speranza. La letteratura racconta il mondo; e lo scrittore diviene custode e interprete della memoria e del nuovo, di ciò che ci proietta verso il futuro e al di là della memoria.

Perché lo scrittore è testimone di ciò che si trasforma. E continua a parlare al tempo, nel tempo. È accaduto che nell’arco di pochi anni e di pochi chilometri nella Locride siano nati cinque importanti scrittori calabresi: Corrado Alvaro, Saverio Strati, Saverio Montalto, Francesco Perri e Mario La Cava e lì abbiano maturato quello che Alvaro definisce «l’inventario dell’universo».

Sono le esperienze fondamentali della vita, la percezione di ciò che è la vita e il mondo. Poi c’è il trapianto in nuove realtà, nuovi mondi, ma ciò che hanno vissuto, imparato, sognato, rimane. E dal contatto fra il vecchio e il nuovo nasce la loro vitalità artistica, la loro interpretazione del mondo, la loro capacità di leggere il presente alla luce del futuro.

Come si può comprendere uno scrittore se non conoscendo per immagini, per scorci, per visioni, per percorsi, il suo mondo? Tutti i cinque autori calabresi, anche quando hanno abbandonato la loro terra, hanno nutrito la loro arte del mondo originario. Hanno letto la loro contemporaneità alla luce del mondo in cui sono nati e in cui hanno vissuto le prime esperienze, fondamentali e marchianti per sempre.

Attraverso le immagini si disegna questa coesistenza del passato e del presente; e si profila, in controluce, un possibile futuro. Cinque storie diverse, ma unitarie nel loro partire dalla loro terra per tornare alla loro terra, attraverso la scrittura. Anche quando, come nel caso di La Cava e di Montalto, si è continuato a vivere in Calabria. Cinque narrazioni di vite, di esperienze, di drammi personali, di mondi: pietre di parole. Parole che divengono luci.