Milano. Traffico di coca dal nord Europa, in carcere il figlio del boss Papalia
Con l’accusa di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, in particolare di cocaina, la Guardia di Finanza di Milano ha fatto scattare le manette ai polsi di Domenico Papalia, 41enne figlio di Antonio, considerato lo storico boss della ‘ndrangheta in Lombardia, in particolare nell’area di Corsico e Buccinasco, e detenuto all’ergastolo.
Il nome del 41enne - per il quale, nel contesto dell’inchiesta dei pm del capoluogo meneghino Sara Ombra e Leonardo Lesti, si sono spalancate le porte del carcere - compare, ma non da indagato, anche nelle carte dell’indagine che ha interessato le curve del Milan e dell’Inter a San Siro, e che alla fine di settembre scorso ha portato all’esecuzione di una ventina di arresti (QUI).
Secondo quanto emergerebbe dall’inchiesta, infatti, il capo ultrà milanista Luca Lucci, arrestato nel corso dell’operazione sugli ultras neroazzurri e rossoneri, e finito tra le sbarre, sarebbe vicino a Rosario Calabria che a sua volta è ritenuto legato proprio a Papalia.
L’inchiesta, che riguarda i traffici di droga dal Nord Europa, ed in cui sono oltre una cinquantina i soggetti coinvolti, è condotta dal Gico del Nucleo di polizia economico finanziaria delle fiamme gialle milanesi.
Il Gip Anna Calabi ha rigettato alcune delle richieste di misura cautelare mentre per altri indagati - così come previsto dalla nuova riforma - prima della decisione sulle misure, ha fissato gli interrogatori preventivi.