Tdm Lamezia: seduta deserta in commissione sanità, divario tra politica e bisogni dei cittadini

Catanzaro Salute

"Giovedì 17 Ottobre, alle ore 11, alla terza Commissione "Servizi,Sociali, Sanità e Ambiente" del Comune di Lamezia Terme in audizione c'ero io, invitato, in qualità di responsabile del Tribunale per ii Diritti del Malato della rete di Cittadinanzattiva, per esporre sulle "criticità dei parcheggi riservati alle persone disabili in area ospedaliera".

L'occasione era propizia per un confronto pubblico con la Commissione, considerato che i problemi, oggetto di approfondimento, riguardavano e riguardano, l'istituzione comunale per la sua prossimità con i problemi dei cittadini, in particolare con quelli che non hanno voce". E' quanto scrive in una nota Isabella Fiore, responsabile del Tribunale per i Diritti del Malato di Lamezia Terme.

"All'incontro - continua la nota - c'ero io e c'era Felice Lentidoro coordinatore di Cittadinanzattiva di Lamezia Terme della cui Rete il Tdm fa parte.

La Commissione era rappresentata dalla presidente Antonietta D'amico e dai consiglieri Piccioni, Cittadino, Gianturco e Zaffina, che ringrazio per la loro sensibilità anche se non è stata sufficiente a dare validità alla seduta. Una seduta, in gergo qualificata deserta, che rende plastica la sensazione della crescente divaricazione tra certa politica e la platea dei bisogni che affliggono la comunità lametina.

Dico di più! Viviamo in un tempo in cui i vincoli delle ideologie, troppo frettolosamente depositate in soffitta, non disturbano più il sonno dei gestori dell'esistente, in particolare quelle con visioni utopistiche della vita, che aspiravano a costruire mondi su misura per i loro sogni. Che cosa è accaduto in questi decenni di cosiddetta bonifica dalle ideologie? Che cosa fa ancora paura ai custodi dello status quo?

Voglio rassicurare chi soffre ancora di questa sindrome, che ha avuto solo l'effetto di mortificare chi c'era, che i temi che avrei voluto condividere anche con loro e non solo con i Consiglieri Comunali presenti, non avevano pretese di sconvolgere nulla, tantomeno assetti esistenti. Avrei voluto proporre cose auspicabili e fattibili e non rivoluzioni copernicane, come: dotare di pass gli utenti con disabilità all'ingresso principale del "Giovanni Paolo Secondo", ancora regolato, da una sbarra manuale (roba da vecchie caserme militari) che gli operatori aprono e chiudono senza un controllo stringente dei requisiti; perseguire gli occupanti abusivi dei parcheggi riservati ai disabili che devono accedere al servizio di riabilitazione, nel blocco che, fino a qualche tempo, ospitava il reparto delle malattie infettive, che costringono, come nel caso di una mamma, a portare in braccio la figlia di circa 10 anni, per centinaia di metri; una rivisitazione funzionale, anche parziale, del servizio di vigilanza privata con integrazione del servizio di controllo e repressione degli abusivi che occupano indebitamente i parcheggi dei disabili, ledendo i loro sacrosanti diritti; rendere la burocrazia degli uffici comunali meno ostica rispetto ai bisogni delle persone disabili, come nel caso di un'anziana signora, che dall'8 del mese di maggio, attende, nonostante il parere positivo del Comando di polizia Urbana datato 8 luglio 2024, la concessione di uno stallo di sosta personalizzata; rendere ancora più rigoroso il controllo del rispetto in città dei parcheggi per i disabili con utilizzo sistematico dei vigili urbani.

Penso che i suddetti temi meritavano di essere discussi insieme, in chiave migliorativa e di arricchimento reciproco dal Tribunale per i Diritti del Malato e dalla Commissione nel pieno dei suo esercizio istituzionale e non svuotata nei numeri. Il tutto a beneficio dei nostri concittadini sfortunati che riversano le loro attese nel poter fruire di un diritto costituzionalmente garantito".