Estesi controlli a serra San Bruno: eseguiti vari provvedimenti e denunce
Nell’ambito delle attività espletate dal Commissariato di Serra San Bruno, guidato da Gianmarco Perri, si è proceduto nei giorni scorsi a notificare due avvisi orali - provvedimenti volti a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica - con cui il Questore della Provincia di Vibo Valentia, Rodolfo Ruperti, ha invitato gli individui ritenuti socialmente pericolosi a tenere una condotta conforme alla legge e al vivere sociale.
Nello specifico, l’attività istruttoria condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura, diretta dal Vice Questore Domenico Lanzaro, ha permesso di arriuvare alla prima misura che ha interessato un soggetto già sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nonché condannato con sentenze irrevocabili per reati in materia di stupefacenti, armi e criminalità organizzata.
Negli ultimi mesi, inoltre, i servizi di ispezione del territorio sono stati notevolmente aumentati. In particolare, da settembre e fino ad oggi, le volanti serresi hanno sottoposto a controllo oltre 6.660 persone e circa 3.700 veicoli, svolgendo, inoltre, più di mille accertamenti sul rispetto delle prescrizioni imposte a soggetti gravati da restrizioni della libertà personale.
Le attività intraprese hanno inoltre consentito di monitorare individui socialmente pericolosi, fungendo così da deterrente per possibili azioni di criminalità diffusa, ed incidendo in maniera significativa sulla sicurezza dei cittadini.
Si è così proceduto al deferimento all’Autorità Giudiziaria di nove persone, ritenute a vario titolo responsabili di reati, ed avviando nei confronti di altre sette i procedimenti per l’irrogazione di misure di prevenzione di pubblica sicurezza, confermando così la natura di “avamposto” della Questura di Vibo nell’incantevole quanto delicato territorio dei boschi serresi.
Il Commissariato di Serra San Bruno venne infatti istituito nell’estate del 1989, a seguito di un efferato fatto criminale, quale l’uccisione di un pregiudicato a colpi d’arma da fuoco fuori dalla chiesa e davanti a tanti fedeli. L’episodio, di chiaro stampo mafioso, si inseriva nella lunga e sanguinaria faida tra due gruppi criminali che imperversavano nel territorio.
La risposta dello Stato, per il ripristino della legalità e della sicurezza dei cittadini, fu subito chiara e forte: l’istituzione di un nuovo presidio di Polizia, con la creazione di un nuovo Commissariato nel cuore delle Serre. I risultati non tardarono ad arrivare. Gli incessanti sforzi profusi dagli agenti da poco insediatisi, portarono in poco tempo all’arresto dei protagonisti di quella faida, decretandone, di fatto, la fine.
Successivamente, fu impegnato nel contrasto di un altro fenomeno, a quei tempi molto diffuso e particolarmente odioso, quale i sequestri di persona, ed anche in quel caso la risposta fu celere e positiva.
Fin dalla sua istituzione, il Commissariato ha così avuto un ruolo di primo piano nel contrasto alle diverse forme di criminalità, grazie all’impegno quotidiano delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, da sempre posto a garanzia della legalità, della sicurezza e dell’ordine pubblico in quel territorio.