Bonifica Crotone, il Ministero sospende (temporaneamente) le operazioni

Crotone Attualità

Il Ministero dell'Ambiente ha avviato un "procedimento di riesame" sul suo stesso decreto che l'1 agosto scorso aveva approvato il progetto di bonifica (LEGGI) sulle ex discariche fronte mare di Crotone. È quanto si apprende direttamente dal Mase, che nella tarda serata del 4 dicembre scorso ha notificato, di fatto, uno stop ai lavori in corso.

La decisione sarebbe maturata a seguito dell'ultima comunicazione di Eni Rewind, che il 28 novembre scorso ha aggiornato il quadro della situazione evidenziando non aver ottenuto i permessi per costruire una strada di collegamento propedeutica ai lavori, e neppure il parere favorevole per la chiusura di Via Leonardo Da Vinci (meglio nota come consortile), che dovrebbe rimanere chiusa fino a fine lavori (previsti nel 2028).

Situazione che avrebbe implicato la necessità di trovare nuovi spazi di manovra e stoccaggio per le operazioni. E che avrebbe trovato una possibile soluzione nell'apertura di Via Amedeo Avogadro, che però risulterebbe di proprietà della Regione Calabria, e necessiterebbe di diversi interventi di ripristino prima di una sua potenziale riapertura.

Ma non solo. Il Mase evidenzia come lo scouting all'estero abbia permesso di identificare due società svedesi (la Eco.Ra.V. e la Enki) che sarebbero in grado di smaltire, rispettivamente 50 ed 80 mila tonnellate di scorie in impianti idonei ubicati tra Svezia e Germania.

"Con tali società sono in corso approfondimenti al fine di stipulare entro la metà di dicembre contratti che consentano di avviare quanto prima l’iter per l’ottenimento delle notifiche transfrontaliere, la cui attivazione secondo le stime dichiarate dagli offerenti richiederà 6-8 mesi dall’avvio dell’istanza" si legge nel documento. "In sintesi, lo scouting ha consentito di identificare disponibilità su discariche estere per un volume di rifiuti pericolosi potenzialmente compatibile con il fabbisogno del Progetto a stralcio, pur confermando, al tempo stesso, i rilevanti vincoli logistico-normativi più volte evidenziati da Eni Rewind".

In buona sostanza, secondo il Ministero è impossibile procedere con le tesmpistiche stabilite nel precedente decreto, che prevedeva - tra le altre cose - l'avvio dei lavori di rimozione delle ex discariche fronte mare già nel prossimo mese (gennaio 2025). Essendo necessari ulteriori accertamenti che richiedono tempo, vista la "gestione dei volumi complessivi prodotti dal POB Fase 2", si sarebbe dunque reso necessario bloccare l'iter pur "non modificando le tecnologie di bonifica, non costituiscono modifica sostanziale al progetto approvato con il già menzionato".