Presa la banda dei topi d’auto: Marito, moglie e figlio collaboravano ai “colpi”
Marito, moglie e figlio tra l’altro quest’ultimo minorenne: secondo gli inquirenti sarebbero loro i componenti di una banda che tra il giugno ed il luglio scorsi avrebbero razziato auto e mezzi da lavoro nel reggino.
Almeno tre gli episodi denunciati dai rispettivi proprietari dei veicoli consentendo così di far scattare le indagini che oggi hanno portato all’arresto di un 54enne del quartiere di Arghillà - già noto per la sua lunga serie di precedenti - e alla denuncia a piede libero degli altri due componenti delle famiglia.
Ad eseguire la misura, i Carabinieri della Compagnia di Melito Porto salvo. La Procura del capoluogo contesta il furto aggravato, la ricettazione, l’estorsione e il danneggiamento; la consorte ed il figlio sono ritenuti invece suoi complici.
I COLPI MESSI A SEGNO
Il primo “colpo” che risale all’11 giugno scorso, quando un autocarro rosso è stato rubato a Reggio Calabria. Il veicolo, ritrovato pochi giorni dopo ad Arghillà Nord, presentava evidenti segni di danneggiamento, tra cui il cilindro d’avviamento forzato. Decisive le immagini di una telecamera di sorveglianza che avrebbero immortalato l’indagato e altri due complici mentre forzavano l’autocarro e fuggivano con un’autovettura.
Pochi giorni dopo, nel parcheggio di un supermercato di Lazzaro (sempre nel reggino), era stata presa di mira una Fiat Panda grigia. Anche in questo caso, le telecamere confermerebbero il coinvolgimento del 54enne, aiutato dal figlio. Secondo i militari i due si sarebbero recati sul posto con un’auto noleggiata dalla moglie.
Infine, un altro furto è stato messo a segno ancora nella frazione di Lazzaro, dove i ladri hanno sottratto una carotatrice meccanica da un furgone che era parcheggiato sul Lungomare Cicerone. Ancora una volta, le immagini incastrerebbero l’indagato e un complice, giunti sul luogo con la stessa auto utilizzata per i colpi precedenti.
Grazie a un lavoro capillare, i Carabinieri della Stazione di Lazzaro ritengono quindi di aver scritto la parola fine su queste vicende che avevano creato un certo allarme e un senso insicurezza tra i cittadini.
“La sicurezza e la tutela del patrimonio rimangono priorità assolute per l’Arma”, sottolineando i carabinieri, aggiungendo che le indagini preliminari proseguono per chiarire ulteriori responsabilità.