Rifiuti, Ispra conferma: in Calabria migliora la differenziata e aumenta l’esportazione
La produzione di rifiuti a livello nazionale aumenta dello 0,7%, attestandosi a quasi 29,3 milioni di tonnellate all'anno. È quanto emerge dall’ultima edizione del Rapporto Rifiuti Urbani dell’ISPRA (QUI), presentato oggi alla presenza del Vice-Ministro per l’ambiente e per la sicurezza energetica, Vannia Gava, ed evidenzia comunque un quadro complessivo migliorato nel corso del 2024.
Migliora, ad esempio, la percentuale di raccolta differenziata che si attesta al 66,6% a livello nazionale. Quasi il 71% dei comuni italiani ha conseguito una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65%, ed il riciclo dei rifiuti urbani ha finalmente raggiunto la soglia del 50,8%. Diminuiscono, conseguentemente, i rifiuti che finiscono in discarica: ad oggi sarebbero "solo" il 15,8%, pari a circa 4,6 milioni di tonnellate.
Le percentuali migliori sono ancora riservate al centro nord, ma è il Mezzogiorno ad aver mostrato, negli ultimi anni, la crescita maggiore della raccolta differenziata, tanto che lo scostamento tra Nord e Sud si è ridotto di 4,5 punti e tra Centro e Sud di 3,8. Tutte le province/città metropolitane raggiungono percentuali di raccolta differenziata superiore al 30%.
In questo scenario, la Calabria figura tra le regioni che producono meno rifiuti per abitante, ossia 398 chili all'anno. Seguono il Molise con 380 chili e la Basilicata, con 357. La percentuale di raccolta differenziata regionale si attesta, per l'Ispra, al 54,8%, mentre sono ancora basse le percentuali di compostaggio e di trattamento biologico.
Una minima parte - pari all'1,1% - dei rifiuti prodotti è stata smaltita in discariche fuori regione, mentre appena lo 0,8% dei rifiuti è stato sottoposto ad incenerimento. Al contrario, la Calabria è la terza regione per esportazione di rifiuti urbani all'estero, oltre 197 mila tonnellate trasferite quasi esclusivamente in Danimarca, mentre ha importato oltre 16 mila tonnellate di rifiuti dall'estero.