Processo Reset. Sindacalista assolto: “risvegliato da un incubo, sono tornato vivere”
L’affermazione della sua estraneità, nonostante la pesante richiesta di condanna, gli consente oggi di comunicare a tutti e finalmente di essere tornato a vivere, di essere uscito da una sorta di bolla, svegliandosi dal peggiore degli incubi.
Solo le parole con cui il sindacalista Gianluca Campolongo (difeso dall’avvocato Nicola Carratelli) ha voluto commentare la sentenza, di poche ore fa (QUI), che nell’ambito della nota inchiesta Reset (QUI), lo ha assolto dall’accusa di concorso morale in estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Campolongo era stato infatti arrestato nel settembre del 2022 e posto ai domiciliari, misura a cui è rimasto sottoposto fino all’aprile del 2023, quando la misura gli era stata revocata (QUI).
Consapevole della sua innocenza, ha dovuto misurarsi “con la mortificazione della restrizione della libertà” ed anche delle perdita di importanti incarichi sindacali ottenuti dopo decenni di attività.
Un lungo periodo in cui - come afferma lo stesso Campolongo - è rimasto “con la mente sospesa, col morale sospeso” in attesa che quella sua estraneità venisse riconosciuta nell’aula di un tribunale.
Cosa avvenuta ieri, con la sentenza “che ha cancellato lunghissimi mesi di quell’angoscioso situazione” consentendogli oggi di poter tornare, a testa alta, ad esercitare l’attività sindacale a cui aveva finora dovuto rinunciare.