Salvatore Quasimodo e la parabola dell’Ermetismo: un simposio a Reggio
Domani, Mercoledì 12 febbraio alle ore 16.45 nei locali della Villetta De Nava, Sala Giuffrè, in via Luigi Aliquò Lenzi, l'Aiparc, in collaborazione con la Città di Reggio Calabria e la Biblioteca Pietro De Nava, nell'ambito del ciclo di incontri "I Simposi del Mercoledì - Reggio Calabria Città di Quasimodo" ideato dal Presidente nazionale dell'associazione, Salvatore Timpano, a conclusione della trilogia su Salvatore Quasimodo, presenta: "La parabola dell’Ermetismo di Salvatore Quasimodo, dalla torre d'avorio al contatto con la realtà e la storia, dall'io al noi".
I saluti istituzionali saranno affidati a Giuseppe Falcomatà, sindaco della Città di Reggio Calabria, a Daniela Neri, responsabile della Biblioteca Pietro De Nava ed a Salvatore Timpano, presidente Aiparc. Introduce e modera Marina Neri, drettrice dipartimento Cultura Aiparc. Relaziona, Francesca Neri, Critico letterario.comune
"Come Ungaretti e Montale, Quasimodo avverte il sentimento tragico e desolato della vita del nostro tempo, che scaturisce dal crollo delle certezze positivistiche. Di fronte alla consapevolezza della tragicità della vita, però - spiega il presidente Timpano - Quasimodo assume un atteggiamento che si distacca sia da quello di Ungaretti che da quello di Montale; infatti, mentre Ungaretti, dopo un periodo di smarrimento, trova pace nella fede, e Montale contempla con lucida consapevolezza la negatività dell’esistenza, Quasimodo passa dallo sconforto alla denuncia della responsabilità degli uomini per il dolore del mondo. Egli attribuisce all’uomo la colpa della sofferenza umana e crede che i poeti abbiano il compito di costruire un mondo migliore, di lenire la sofferenza e di diffondere la solidarietà umana".