Reggio: Smantellata una fabbrica di marijuana, sequestrate 1800 piante
Una vera e propria “fabbrica di droga”, quasi duemila piante di marijuana, in diverse fasi di crescita, che erano coltivate nella frazione Rosalì di Reggio Calabria, messe a dimora in tre serre allestite in un capannone agricolo.
A ritrovare il tutto sono stati i carabinieri della Stazione di Catona insieme ai loro colleghi Forestali del capoluogo: durante un controllo si sono imbattuti in un allaccio abusivo che alimentava l’immobile ed insospettiti hanno voluto approfondire.
È così che sono arrivati alla vasta coltivazione attrezzata con un sistema sofisticato di illuminazione e ventilazione per favorire la crescita delle piante.
I due proprietari del capannone hanno dichiarato che si trattava di cannabis sativa destinata al mercato della cosiddetta “cannabis light”, ma gli accertamenti successivi hanno dimostrato il contrario.
Per verificare la liceità della marijuana, difatti, sono stati eseguiti dei prelievi e campionature della stessa poi sottoposti ad analisi presso i laboratori dell’Università Mediterranea, che hanno rilevato infatti un valore di THC superiore ai limiti di legge: il che ha confermato che la sostanza rinvenuta fosse drogante.
I due, pertanto, sono stati arrestati per furto di energia elettrica, avendo realizzato l’allaccio abusivo per alimentare l’impianto della coltivazione, e denunciati per coltivazione e detenzione illecita di stupefacenti.
Inoltre, è stata scoperta una stanza adibita a grow room, dotata di lampade alogene, ventilatori, temporizzatori e tappeti termici per garantire condizioni ottimali alla piantagione.
Sequestrati poi sedici sacchi contenenti della marijuana già essiccata e pronta per la commercializzazione, per un peso complessivo di oltre 170 chilogrammi.