Finti carabinieri tentano truffa a centenaria, che chiama quelli veri e li fa arrestare
Un altro odioso raggiro ad anziani: soggetti fragili e indifesi sempre più spesso vittime di persone senza scrupoli. Una truffa, architettata da due soggetti, un uomo e una donna, a cui però, stavolta è andata male.
Il “sistema” è purtroppo consolidato: arriva una chiamata da un numero sconosciuto, dall’altro lato della cornetta una voce calda, autorevole, si presenta come un maresciallo dei Carabinieri che invita a raccogliere tutti i soldi disponibili perché il figlio è stato arrestato e bisogna pagare una cauzione.
Il tranello è teso ma l’anziana signora presa di mira, una centenaria di Varapodio, nel reggino, non ci casca e con arguzia chiama lei i Carabinieri, quelli veri, che tra l’altro erano già sulle tracce dei truffatori.
A tradirli erano stati i tentativi fatti lo stesso giorno: i due non si erano infatti limitati a contattare la sola anziana varapodiese, ma stesse telefonate avevano raggiunto ad altri suoi compaesani.
Fra questi, un’altra donna che, avendo partecipato ad uno dei corsi anti truffa organizzati dai militari della Stazione locale, ha capito immediatamente la situazione ed ha chiamato anche lei il 112 per segnalare i malviventi. Immediata, quindi, la mobilitazione di tutte le pattuglie sul territorio, alla ricerca di persone e veicoli sospetti.
Ed è proprio gravitando nell’abitato di Varapodio, che l’attenzione dei carabinieri della Compagnia di Taurianova è stata catturata dalla presenza di un’auto sospetta, ferma nei pressi dell’abitazione dell’anziana.
A bordo, un uomo mai visto prima, che teneva il motore acceso. Una disattenzione costata caro perché, fermandosi a controllarlo gli investigatori hanno notato ferma sull’uscio della casa una donna - paralizzatasi alla vista della pattuglia – e che in mano aveva un rotolo di banconote e un pacco, al cui interno sono poi stati trovati tutti i gioielli che la truffata aveva in casa.
Un bottino da oltre 15 mila euro, subito restituito alla vittima, ancora convinta che la donna all’uscio fosse un maresciallo dei Carabinieri.
Sulla base degli elementi di prova raccolti, l’uomo e la donna, entrambi poco più che ventenni e di origine campana, sono stati arrestati per truffa e per le loro si sono aperte le porte del carcere.
La prospettazione accusatoria, sposata dal Procuratore di Palmi, Emanuele Crescenti, ha trovato, ad oggi, un primo accoglimento nella convalida dall’arresto effettuata dal Gip di Palmi, che ha disposto che rimanessero tra le sbarre.