‘Ndrangheta e controllo del territorio: la mappa dei clan ricostruita dalla Dia

Calabria Cronaca

La 'ndrangheta, criminalità che si è "sempre contraddistinta per la sua pervasività", nel corso del 2024 si sarebbe spesa in "numerosi tentativi di infiltrazione e condizionamenti nei settori legati agli appalti pubblici, alla grande distribuzione organizzata e al comparto agricolo.

Le cosche avrebbero evidenziato, in particolare, un crescente interesse nel controllo delle grandi opere pubbliche e nella gestione delle risorse economiche degli Enti locali, come nel caso delle aziende ospedaliere o dei servizi di raccolta rifiuti".

A metterlo nero su bianco è la Direzione Investigativa Antimafia, che il 27 maggio scorso ha presentato la sua consueta relazione al parlamento (QUI), nella quale analizza le operazioni di contrasto svolte dalle forze dell'ordine contro ogni forma di criminalità organizzata operante su tutto il territorio italiano.

Un lungo report di ben 424 pagine, nelle quali vengono evidenziate le cosche operanti sui territori con tanto di mappe e tavole per comprendere la "spartizione" del potere tra i vari gruppi.

"La Calabria, nel corso del 2024 - si legge nella relazione - ha registrato una crescita economica a ritmo moderato che, seppur in linea con la media nazionale, evidenzia segnali di debolezza nei settori produttivi dell’industria e dei servizi a causa delle difficoltà nel commercio e nel settore delle costruzioni private. Al contrario, il segmento delle opere pubbliche ha beneficiato degli investimenti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, contribuendo a un parziale risveglio dell’economia regionale".

"Sebbene i livelli di disoccupazione abbiano mostrato segni di miglioramento, la Calabria presenta ancora tassi di disoccupazione significativamente più elevati rispetto alla media nazionale, con una crescita dell’occupazione inferiore a quella media del Sud Italia". Circostanza, questa, che finirebbe per facilitare il lavoro delle cosche.

La provincia di Cosenza

Partiamo dal cosentino, territorio in cui la Dia ha attenzionato 15 centri abitati a partire dal capoluogo, Cosenza, diviso tra il clan dei Porcaro, la 'ndrina dei D'Ambrosio, il gruppo Lanzino - Patitucci ed il gruppo Abbruzzese - Rango - Zingari. Situazione diversa invece nella vicina Rende, dove il territorio sarebbe sotto il controllo del gruppo dei Dipuppo, mentre a Montalto Uffugo prevarrebbe il gruppo dei Lanzino - Patitucci.

Rimanendo sul versante tirrenico, a Paola troviamo un territorio gestito dal clan dei Tundis, dal clan Scofano - Martello, dal gruppo Abbruzzese - Rango - Zingari e dal clan Serpa. Il territorio di Fuscaldo è invece sotto il controllo del clan Scofano - Martello, mentre quello di Cetraro sotto la cosca dei Muto.

A Scalea prevarrebbe il clan Valente - Stummo, mentre dalla parte opposta, ad Amantea, il clan Gentile - Africano - Besaldo. Situazione omogenea invece a Paterno Calabro, Mangone - Piano Lago e Rogliano, tutti sotto il controlo del clan Chirillo. È invece il gruppo Presta a controllare l'area di Roggiano Gravina.

Sul versante jonico, invece, partendo da Corigliano-Rossano, troviamo una divisione del territorio in mano a due clan: quello degli Abbruzzese e quello degli Acri - Morfò. Binomio simile anche a Cassano all'Ionio, dove agli Abbruzzese però di affianca il clan dei Forastefano, mentre a Castrovillari troviamo il clan Recchia - Impieri.

La provincia di Crotone

Situazione più complessa nella provincia di Crotone, dove è riconosciuta la presenza di diverse locali di 'ndrangheta operanti anche al di fuori del territorio provinciale. Partendo anche in questo caso dal capoluogo, Crotone per l'appunto, si evidenzia una spartizione a tre tra la locale di Papanice (cosche Megna e Russelli), di Isola Capo Rizzuto (cosca Arena - Nicosia, 'ndride dei Manfredi, Capicchiano, Pullano e Pugliese) e di Crotone (cosca dei Vrenna - Corigliano - Bonaventura - Ciampà, 'ndrina dei Barillari - Foschino e dei Tornicchio).

Ad Isola Capo Rizzuto il territorio sarebbe controllato dalla sola locale, mentre l'area di Cutro sarebbe divisa tra l'omonima locale (cosca dei Grande Aracri e dei Dragone, 'ndrina dei Martino e dei Muto) e quella di San Leonardo di Cutro (cosca dei Trapasso e dei Mannolo - Zoffreo - Falcone, 'ndrina degli Scerbo).

Più "semplice" la divisione dei restanti centri abitati, tutti gestiti dalle omonime locali, operanti a Mesoraca (cosca Ferrazzo), a Petilia-Policastro (cosca Manfreda - Comberiati - Garofalo), a Roccabernarda (cosca Bagnato), a Belvedere-Spinello (cosca Iona - Marrazzo).

Situazione simile a nord del Neto con Strongoli (cosca Giglio), mentre i territori di Cirò, Cirò Marina e Casabona sarebbero tutti sotto il controllo della locale cirotana (composta dalle 'ndrine dei Farao - Marincola e dei Tallarico).

La provincia di Catanzaro

Particolare invece la situazione della provincia catanzarese, dove di fatto operano locali dai territori vicini. Andando per ordine, si registra confusione nel capoluogo di regione Catanzaro, dove sono collegati gli interessi di 6 gruppi: 3 locali del crotonese (Cutro, San Leonardo di Cutro ed Isola Capo Rizzuto), la locale di Guardavalle (cosca Gallace - Gallelli - Mongiardo), la cosca dei Gaglianesi e la cosca degli Zingari (Abbruzzese - Bevilacqua - Passalacqua - Berlingieri).

Partendo dal versante jonico, a Marcedusa troviamo la cosca Coco - Trovato, a Belcastro il gruppo "Cani della Montagna" della cosca Pane, operante anche a Sersale, mentre a Petronà ed a Cerva il territorio sarebbe diviso tra le locali di Mesoraca ed Isola Capo Rizzuto. Il territorio di Botricello è invece diviso tra le locali di Cutro e San Leonardo di Cutro, operanti anche sul territorio di Cropani assieme alla cosca dei Trapasso.

Sempre a cosche del crotonese è legato il territorio di Sellia, diviso tra la locale di Cutro e San Leonardo di Cutro. Situazione di sostanziale egemenia delle locali di Cutro ed Isola Capo Rizzuto anche nei comuni di Girifalco, Borgia, Amaroni, Vallefiorita e Squillace. Nell'entroterra troviamo invece la cosca Iozzo - Chiefari operante a Chiaravalle Centrale, Cardinale e Torre di Ruggiero.

Tornando sulla costa, troviamo la locale di Guardavalle (composta dalla cosca Gallace - Gallelli - Mongiardo) egemene tra Guardavalle, Santa Caterina dello Jonio, Badolato, Isca sullo Jonio, Sant'Andrea e Soverato. Territorio diviso invece quello di Davoli e di San Sostene, dove opera anche la locale di Soverato (cosca Procopio - Sia - Tripodi), che invece controlla integralmente il territorio di Satriano.

Sul versante tirrenico, invece, troviamo Falerna e Nocera Terinese in mano alla cosca Bagalà, mentre i comuni di Acconia di Curina, San Pietro a Madia e Maida in mano alla cosca Anello - Fruci, che controlla anche parte del territorio di Cortale assieme alle locali di Cutro e di Isola Capo Rizzuto.

I comuni di Soverina-Mannelli, Decollatura, Serrastretta e Platania sarebbero in mano a due cosche, quella degli Scalise e quella dei Mezzatesta. Divisione a tre infine per Lamezia Terme, dove opererebbe la locale di Nicastro (composta dalla cosca Giampà e dalle 'ndrine Notarianni - Cappello - Arcieri), la locale di Sambiase (cosca Iannazzo - Cannizzaro - Da Ponte) e le cosche dei Cerra - Torcasio - Gualtieri.

La provincia di Vibo Valentia

Numerose le locali operanti anche nel vibonese, un territorio "affollato" a partire dal capoluogo, Vibo Valentia, dove troviamo la locale omonima ('ndrine dei Lo Bianco - Barba, Pardea e Pugliese), la locale di Porto Salvo (cosca Tripodi), la locale di Zungri ('ndrine Vacatello, Accorinti, Barbieri e Accorinti - Bonavota - Melluso) e la locale di Piscopio (cosca Fiorillo - Battaglia - Galati).

Affollata anche la zona di Pizzo, dove troviamo, oltre alla locale di Vibo Valentia, anche la famiglia Fiumara, la 'ndrina dei Mazzotta, la locale di Filadelfia (cosca Anello - Fruci) e la locale di Sant'Onofrio (cosca Bonavota). Diviso a tre invece il territorio di Maierato, dove oltre alla locale di Filadelfia e di Sant'Onofrio opera anche la 'ndrina dei Carcolici. Diviso a due invece il territorio di Francavilla Angitola, tra la locale di Sant'Onofrio e la famiglia Fiumara, mentre l'area di Filogaso è divisa tra la locale di Sant'Onofrio e la 'ndrina dei Cracolici.

Più omogeneo il resto della provincia. I territori di Filadelfia, Polia, Monterosso Calabro, Capistrano e San Nicola da Crissa sarebbero sotto l'ala della locale di Filadelfia; Vallelonga, Simbario, Spadola, Brognaturo e Serra San Bruno sotto la 'ndrinda dei Vallunga - Viperari; Vazzano, Pizzoni, Sorianello, Soriano, Gerocarne, Arena, Acquaro e Dasà sotto la locale dell'Ariola ('ndrine Altamura, Emanuele - Idà, Maiolo, Loielo, Ciconte).

Sotto la locale di Limbadi (cosca Mancuso) i territori di Limbadi e Nicotera, mentre è la cosca La Rosa ad imperversare tra Ricadi e Tropea. La famiglia Il Grande opera nell'area di Parghelia, mentre la locale di Zungri nei comuni di Zungri, Cessaniti-Pannaconi e Briatico.

A Stefanaconi opererebbe esclusivamente l'omonima locale (cosca Patania), così come a Sant'Onofrio, a San Gregorio d'Ippona (cosca Fiarè - Razionale - Gasparro), e Mileto ('ndrine Pititto - Prostamo - Iannello - Tavella, Galari, Mesiano - Corvo e Galati - Mazzeo). I territori di San Costantino, Ionadi e Filandari sono invece sotto il controllo della locale di Filandari e Ionadi (cosca Soriano).

La provincia di Reggio Calabria

Particolarmente complessa ed articolata nella provincia reggina, di fatto divisa in tre distine aree, e nella quale la Dia distingue ulteriormente la città di Reggio Calabria: nei 26 quartieri della città, infatti, operano ben 24 gruppi differenti, tra differenti locali di 'ndrangheta e 'ndrine.

L'area circostante alla città, nota come Mandamento di Centro, comprende 6 centri abitati, tutti gestiti dall'omonima locale: Villa San Giovanni ('ndrine Buda - Imerti e Zito - Bertuca), Scilla ('ndrina Nasone - Gaietti), Bagnara Calabra, Cardeto ('ndrina Serraino), Melito Porto Salvo ('ndrina Iamonte) e Condofuri ('ndrina Nucera).

Rimanendo sul versante jonico, e dunque nel Mandamento Jonico, troviamo una realtà simile, con ogni territorio gestito da una singola locale. Troviamo Africo ('ndrina Morabito - Palamara - Buzzaniti), Bianco ('ndrina Raschellà), San Luca e Benestare ('ndrine Nirta, Strangio, Mammoliti, Giorgi, Vottari, Romeno, pelle, Giampaolo), Careri ('ndrine Cua - Ietto - Pipicella e Sergi) e Platì ('ndrine Barbaro, Trimboli, Sergi, Perre, Agresta, Marando, Papalia).

Ed ancora: Sant'Ilario dello Jonio ('ndrine Dagostino e Belastro - Romeo), Locri ('ndrine Cataldo, Cordì, Aversa - Armocida e Floccari), Siderno ('ndrine Commisso e Costa), Mammola ('ndrine Macri, Callà e Scali - Abbate), Marina di Gioiosa Jonica ('ndrine Aquino - Coluccio e Mazzaferro) e Stilo ('ndrina Ruga - Metastario - Leuzzi - Vallelonga). Gioisa Jonica e Martone sarebbero sotto il controllo della locale di Gioiosa ('ndrine Ursino e Jerinò).

Per quanto riguarda invece il Mandamento Tirrenico troviamo due soli territori "contesi": quello di Palmi, dove operano le 'ndrine dei Gallico e dei Parrello - Gagliostro, e quello di Cinquefrondi, diviso tra la locale di Sinopoli ('ndrina Alvaro) e le 'ndrine dei Petullà e dei Foriglio. A Laureana di Borrello opererebbe l'omonima locale ('ndrine Iamari e Chindamo - Ferentino), così come a Galatro ('ndrina Campisi) ed a Giffone ('ndrina Larosa).

A Rosarno è presenta una società composta dalle 'ndrine dei Pesce, Bellocco, Ascone, Sabatino, Cacciola, Pisano e Grasso. A Melicucco opera invece l'omonima locale ('ndrine Napoli e Filippone) così come a Rizziconi ('ndrina Crea), Gioia Tauro ('ndrine Piromalli, Molè, De Maio - Brandimarte, Guerrisi), Taurianova ('ndrine Zagari - Viola - Fazzalari - Avignone, Asciutto - Neri - Grimaldi e Sposato - Tallarida), Cittanova ('ndrine Rado - Gullace - Albanese e Facchinieri) e San Giorgio Morgeto ('ndrine Facchineri ed Agostino).

Situazione simile a San Procopio ('ndrina Alvaro), Sant'Eufemia d'Aspromonte ('ndrine Alvaro, Cannizzaro, Laurendi, Idà, Madaffari), Sinopoli ('ndrina Foriglio), Cosoleto ('ndrina Alvaro), Delianuova ('ndrina Italiano - Alvaro) e Santa Cristina in Aspromonte ('ndrina Madaffari).