2 Giugno. Mattarella: referendum assicurò all’Italia pace, democrazia e libertà

Calabria Cronaca

Quasi ottant’anni (79 per l’esattezza) e non sentirli. Acciaccata, minacciata anche, spesso criticata ma la Repubblica Italiana i suoi “capelli bianchi” se li porta decisamente ancora bene, riuscendo ad arginare - coi suoi pesi e contrappesi - isterie politiche e sociali.

Una Repubblica che trova la sua celebrazione, come ogni anno, il 2 giugno, giorno di quel fatidico referendum che sancì la fine della monarchia.

Stamani, come di consueto, la parata in via dei Fori Imperiali a Roma, mentre sul Vittoriano sfilava in cielo, tra una scia tricolore, la Pattuglia acrobatica nazionale dell’Aeronautica Militare.

Non prima però che il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, accolto sull’altare della Patria con l’inno di Mameli, deponesse una corona d’alloro in onore del milite ignoto; gesto seguito dall’esecuzione del Silenzio.

Poi la rassegna dei reparti, insieme al ministro della difesa, Guido Crosetto con cui, prima, ha salutato gli altri vertici dello Stato presenti: i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, la presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, e il presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso.

Un cammino verso i valori di libertà

“Settantanove anni or sono, il popolo italiano decretava, con il suo voto, la nascita della Repubblica, al culmine di un lungo percorso iniziato con la guerra di Liberazione. Con il referendum del 2 giugno 1946, gli italiani scelsero di proseguire in un cammino verso la affermazione di valori di libertà, democrazia e pace, trasfusi nella Costituzione che di lì a poco avrebbe visto la luce. Valori sui quali si fonda la nostra comunità civile e ai quali si rivolgono tutte le istituzioni chiamate ad operare in favore della collettività”, ha scritto Mattarella in un suo messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Portolano.

Valori - quelli di libertà, democrazia e pace - che come ha precisato ancora il presidente della Repubblica, sono alla base dell’azione delle Forze Armate, che assicurano una cornice di sicurezza in Italia e nel contesto internazionale.

“La Repubblica - ha proseguito Mattarella - è grata per il loro impegno alle donne e agli uomini delle Forze Armate, per i preziosi compiti ai quali, con abnegazione, assolvono in Patria e all'estero in una realtà che presenta crescenti minacce che sollecitano la solidarietà e la cooperazione in sede europea e atlantica. L'Italia è fermamente schierata a sostegno di quanti operano affinché prevalgano i principi del diritto internazionale contro ogni aggressione e prevaricazione”.

Meloni: una data che ci ricorda chi siamo

La data del 2 giugno “ci ricorda chi siamo”, ha invece affermato la presidente del Consiglio, Meloni, che ha parlato di “un popolo fiero, capace di rialzarsi dopo le prove più dure, tenendo saldi i valori della libertà, dell'unità e dell'identità nazionale

Per la premier, celebrare oggi l’Italiasignifica onorare chi ha dato la vita per difenderla, e chi ogni giorno la serve con coraggio, dedizione e silenzioso orgoglio. Essere italiani vuol dire appartenere a qualcosa di grande, che va difeso, amato, trasmesso”.