Elezioni. Lamezia, Cgil: “diversi presidenti non consegnano schede referendum”

Catanzaro Politica

La Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo lancia un forte d’allarme in merito alle operazioni elettorali in corso si volgimento a Lamezia Terme, in occasione delle consultazioni amministrative e referendarie dell’8 e 9 giugno.

Secondo quanto riferito agli esponenti della Sigla da alcuni cittadini, in diverse sezioni della città della Piana, dove è anche in corso il ballottaggio per le elezioni del sindaco, i presidenti di seggio avrebbero chiesto agli elettori se intendessero ritirare tutte le schede disponibili, sia per la scelta del primo cittadino che per i referendum: una domanda che, secondo la Cgil, sarebbe “in aperto contrasto con quanto stabilito dal manuale operativo fornito a tutte le sezioni elettorali”.

Una simile prassi - evidenzia il segretario generale Enzo Scalese - rischia di alterare il clima di piena libertà in cui ogni cittadino deve potersi esprimere. Chiedere all’elettore se intenda o meno ritirare tutte le schede disponibili non è previsto dalle norme e può condizionare, anche involontariamente, o generare incertezza, soprattutto in chi si accinge ad esercitare un diritto così delicato e personale”.

Sigla: intervenga prefetto

Per il sindacato, il ruolo dei presidenti e dei componenti dei seggi deve rimanere rigorosamente neutrale e limitato all’applicazione puntuale delle regole, “evitando qualunque atteggiamento o domanda che possa influenzare il voto o indurre il cittadino a credere che esistano opzioni o limitazioni non contemplate dalla legge”.

Alla luce di quanto sta accadendo, la Cgil - che ha già segnalato i casi all’Ufficio Elettorale del Comune di Lamezia - ritiene indispensabile un intervento immediato da parte del Prefetto di Catanzaro, affinché venga diffusa una comunicazione ufficiale e univoca, rivolta a tutti i seggi, utile a chiarire e uniformare le modalità corrette di conduzione delle operazioni elettorali.

“Solo così sarà possibile garantire pienamente il diritto di voto, fondamento imprescindibile della nostra democrazia”, conclude Scalese.