Mare Sicuro, primi controlli e prime sanzioni nel crotonese

Crotone Cronaca

Continuano i controlli, nell’ambito dell’Operazione “Mare e Laghi sicuri 2025” ripartita pochi giorni addietro (LEGGI), dei militari della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Crotone lungo l’ampio tratto di costa di giurisdizione che si estende da Crucoli sino a Sellia Marina. Oltre ai controlli effettuati sul possesso dei necessari titoli concessori rilasciati ai titolari delle strutture, sono state verificate le effettive dimensioni delle aree demaniali marittime occupate dagli stabilimenti balneari, il possesso delle dotazioni di sicurezza ed il rispetto di tutte le altre prescrizioni contenute in una recente ordinanza emanata dalla Capitaneria di porto di Crotone.

Al contempo i controlli stanno interessando anche le attività di ristorazione al fine di verificare la tracciabilità ed il rispetto delle taglie minime di conservazione dei prodotti ittici detenuti e destinati alla successiva somministrazione. I controlli eseguiti negli ultimi giorni hanno riguardato nel complesso 11 stabilimenti balneari insistenti nei Comuni di Melissa, Crotone, Isola Capo Rizzuto e Belcastro e 2 ristoranti nel Comune di Crotone.

In cinque strutture ispezionate (Melissa, Isola Capo Rizzuto e Belcastro) sono state rilevate diverse carenze quali l’assenza delle dotazioni di sicurezza previste dall’Ordinanza di sicurezza balneare, la mancata predisposizione di un numero idoneo di postazioni di salvataggio e la mancanza del numero di assistenti bagnanti previsto in relazione alla estensione della concessione demaniale marittima posseduta (ogni concessionario, infatti, deve assicurare la presenza di un assistente bagnante ogni 80 metri lineari di fronte mare in concessione). Nel complesso sono state irrogate sanzioni amministrative a carico dei titolari degli stabilimenti balneari per un importo superiore ai 7 mila euro.

In un ristorante nel Comune di Crotone sono stati invece sequestrati prodotti ittici privi della necessaria documentazione che ne assicurasse la prevista tracciabilità. A carico del titolare dell’attività è stata elevata una sanzione amministrativa di 1.500 euro ed il prodotto ittico, per un totale di circa 6 chili, è stato sequestrato per la successiva distruzione.