Il Cirò Classico ottiene il Docg, Rapani (FdI): “Risultato storico”

Crotone Politica
Ernesto Rapani

"Ce l’abbiamo fatta. Dopo anni di attese e blocchi inspiegabili, il Cirò Classico ha finalmente ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG). Un passaggio che non è solo burocratico, ma cambia il destino commerciale e simbolico del nostro vino più rappresentativo. È un giorno importante per Cirò, per la Calabria e per tutta la fascia jonica".

È il senatore Ernesto Rapani visibilmente soddisfatto quello che annuncia il traguardo raggiunto al termine di un lungo e complicato iter istituzionale. La svolta è arrivata con il pubblico accertamento effettuato nei giorni scorsi alla presenza dei funzionari del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Il tutto preceduto da mesi di interlocuzioni, viaggi a Roma, sollecitazioni puntuali e un impegno diretto da parte del senatore calabrese.

"Quando ho preso in carico la questione, l’iter era fermo da tempo. Sono andato personalmente al Ministero per capire cosa stesse bloccando la procedura e sbloccare un processo che non poteva più aspettare". Il riconoscimento della DOCG non è un’etichetta qualsiasi. Si tratta del livello più alto di tutela previsto nella classificazione italiana dei vini. La Denominazione di Origine Controllata e Garantita non solo certifica la qualità del prodotto, ma lo inserisce ufficialmente tra le eccellenze del panorama nazionale. Un marchio che rappresenta una garanzia per i consumatori e una leva di marketing potente per i produttori.

"Il risultato è frutto di un grande gioco di squadra che ha visto coinvolti il Ministero, il Patronato Enapa Caf Confagricoltura – sede zonale di Cirò Marina, il Consorzio dei Vini Cirò e Melissa e le Istituzioni. Fondamentale è stato il ruolo di Raffaele Librandi, presidente del consorzio, referente tecnico nei colloqui con il dicastero". La conferma ufficiale è arrivata dal Ministero: dopo le verifiche tecniche e le ultime procedure amministrative, le produzioni che rientrano nel Consorzio potranno fregiarsi del marchio DOCG. A ratificare il tutto è anche la Commissione europea, che ha conferito la protezione comunitaria alla nuova denominazione, iscritta come DOP nel registro ufficiale dell’Unione europea.

Il Cirò Classico, dunque, entra nell’élite dei vini italiani. Una consacrazione che valorizza la storia millenaria della viticoltura calabrese, soprattutto nell’area di Cirò e Cirò Marina, culla del vitigno Gaglioppo. I vini DOCG potranno essere prodotti esclusivamente nei territori di questi due comuni, fino a una quota massima di 462 metri sul livello del mare. "Qui la vite affonda le radici da secoli. Parliamo di una delle zone più antiche d’Italia per la coltivazione dell’uva".