Accusata di turbativa d’asta, imprenditrice assolta: “il fatto non sussiste”

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Il Tribunale di Castrovillari, ha assolto una nota imprenditrice industriale dall’accusa di turbativa d’asta per come formulata e contestata dalla Procura della Repubblica.

L’ipotesi dell’accusa

Alla donna, legale rappresentante della sua società, veniva contestato di essersi aggiudicata alcuni immobili messi all’asta nell’ambito di una procedura esecutiva presso il Tribunale della città del Pollino ma di non aver versato, in tre diverse occasioni, il saldo del prezzo di aggiudicazione.

Una condotta che, secondo l’accusa, avrebbe costituito un comportamento fraudolento che avrebbe avuto lo scopo di far temporaneamente variare il prezzo di vendita, scoraggiare altri potenziali acquirenti e, in tal modo, alterare l’esito della procedura giudiziaria.

L’indagine della Gdf

La Procura aveva delegato alle fiamme gialle di Corigliano Rossano delle indagini mirate, con l’obiettivo di acquisire fonti di prova su possibili rapporti personali ed economici tra la società dell’imputata (in qualità di offerente) e un’altra azienda coinvolta nella procedura esecutiva (in qualità di esecutata).

La Guardia di Finanza avviava quindi un’articolata e complessa attività investigativa volta a ricostruire i rapporti personali, economici e commerciali intercorsi tra le due società.

La decisione dei giudici

Sulla base di quanto emerso l’imprenditrice è finita poi a processo, fino ad oggi quando i giudici di Castrovillari, all’esito della camera di consiglio, hanno accolto totalmente le richieste avanzate dagli avvocati Francesco Nicoletti e Giusy Acri, decidendo per l’assoluzione dell’imprenditrice con la formula più ampia del “perché il fatto non sussiste”.