Petilia. Inaugurata scultura di Garofalo: inno a forza femminile e tradizione

Crotone Attualità
Da sinistra: don Argemiro Salazar, Simone Saporito e Luciano Garofalo. A destra la nuova opera

Un momento di profonda emozione ed orgoglio ha segnato ad inizio settimana l'inaugurazione, a Camellino, frazione di Petilia Policastro, di una nuova e significativa opera d'arte, realizzata su pietra.

L'evento, svoltosi alla presenza del sindaco di Petilia Policastro, Simone Saporito, del parroco Don Argemiro Salazar e dell'artista Luciano Garofalo, ha celebrato la maestria e la sensibilità di uno scultore che sa raccontare la storia della propria terra.

Il masso di 25 quintali

L'opera, scolpita su un imponente masso granitico di 25 quintali, raffigura una donna avvolta in abiti tradizionali contadini, con il capo coronato da un cesto colmo dei frutti della terra.

Questa figura, potente e simbolica, è un sentito omaggio alla forza, al lavoro e alla dedizione della donna, vista come pilastro della famiglia e custode delle tradizioni e dell'identità culturale calabrese.

L’albero della vite

Accanto alla donna, Garofalo ha scolpito l'albero della vite del diluvio universale, simbolo di rinascita e continuità, che, secondo la narrazione, fu estirpato e poi ripiantato da Noé.

Alle spalle, una farfalla blu rappresenta la libertà la speranza, la pace e la serenità, temi ricorrenti nelle sue opere. L'opera è completata dalla sovrascrizione in numeri romani MMXXV (2025).

La gratitudine del sindaco

Il sindaco Simone Saporito ha espresso gratitudine all'artista per aver saputo interpretare e raccontare con maestria la storia della comunità, ribadendo il suo impegno nel sostenere iniziative che valorizzano il territorio.

Luciano Garofalo ha già arricchito la strada per Camellino con altre sue opere e ha realizzato una scultura più piccola dedicata al Covid, a testimonianza di un legame profondo con il luogo e i suoi eventi storici.

La trilogia completata

Con questa opera l’artista, un emigrato ritornato a Petilia Policastro, ha completato una trilogia, che era partita con la realizzazione sul granito rosso, che raffigura un'eclissi solare, realizzata su un masso posto lungo la strada di località Zagarogno.

La seconda sua opera è dedicata al Covid raffigurante il simbolo della morte (uno scheletro), un mezzo viso con la mascherina ed il saluto con i pugni come si usava durante il lockdown.

Un simbolo identitario

A concludere la trilogia il “prezioso tributo che parla al cuore di Camellino”, sistemata proprio nella piazzetta della frazione petilina a rappresentarne un simbolo identitario e legato alle proprie radici.

L’amministrazione comunale di Petilia Policastro invita tutti a scoprire queste autentiche opere d’arte che stanno diventando un punto di riferimento per la comunità petilina e non solo.