Arrestate due persone per furto aggravato, due denunciate a piede libero nel crotonese

Crotone Cronaca

Gli uomini del CFS, nell’ambito di una vasta operazione a tutela del sistema eco-ambientale, hanno tratto in arresto due persone per furto aggravato, di un ingente quantitativo di materiale inerte, prelevato illecitamente dal greto del fiume neto. Nella stessa operazione sono state segnalate alla autorità giudiziaria il titolare della ditta e il padre. I quattro prelevavano il materiale inerte utilizzando mezzi già sottoposti a sequestro in precedenza dai CC di Scandale. Le indagini scaturite da una serie di servizi mirati tendenti a prevenire e reprimere reati in materia eco-ambientale, hanno portato gli uomini del Corpo forestale dello Stato alla scoperta degli autori.

Nel corso degli accertamenti gli uomini del CFS hanno riscontrato che il prelievo illecito del materiale litoide e il suo stoccaggio avveniva in un’area poco distante, sempre all’interno dello stesso cantiere, il cui titolare è risultato essere M.F. di anni 33 di Rocca di Neto, utilizzando per giunta un escavatore ed un camion già sottoposti a sequestro in precedenza dai CC di Scandale. Da ciò sono scattate le manette a carico di due operai identificati in: P.C. di anni 41 di Rocca di Neto e C.F. di anni 44 di Rocca di Neto e la segnalazione all’autorità giudiziaria, di M.S. di anni 46 di Rocca di Neto i quali dovranno rispondere davanti alla Autorità Giudiziaria delle seguenti ipotesi di reato: furto aggravato, violazione normativa urbanistico-edilizia ed esercizio abusivo di cava, deturpamento di bellezze naturali, invasione di terreno, violazione di sigilli e concorso di persone. Inoltre si è proceduto a porre sotto sequestro, un ulteriore camion che era stato utilizzato per il prelievo e il trasporto del materiale inerte, e lo stesso materiale inerte che era stato illegalmente prelevato. A M.S. viene contestato, anche, l’ipotesi di reato di violazione colposa dei doveri inerenti la custodia di cose sottoposte a sequestro. Mentre al titolare della ditta M.F. ricettazione, per i cumuli di materiale inerte di provenienza illecita e depositati all’interno del cantiere di lavorazione inerti di sua proprietà.

Il Corpo forestale da anni persegue questa tipologia di reati, che in particolar modo, lungo il corso del fiume Neto e dei sui affluenti, è particolarmente diffuso ad opera soprattutto delle numerose ditte di lavorazione inerti e calcestruzzi presenti nella zona. Numerose sono state nel corso degli anni le segnalazioni all’autorità giudiziaria ed, in alcune circostanze, come questa, con arresti di persone colte in flagranza di reato e con il sequestro sia degli automezzi che delle aree oggetto degli illeciti.