Cessione droga ed estorsione a minorenne, pene ridotte in appello

Catanzaro Cronaca

Si è concluso con lievi sconti di pena il giudizio d'appello per i catanzaresi Vittorio Gentile, 37 anni, Antonio Strano, 30, e Salvatore Sinopoli, 32, imputati complessivamente per cessione di stupefacenti, estorsione e tentata estorsione, aggravate dal fatto della minore eta' della parte offesa. La Corte d'appello di Catanzaro (presidente Maria Vittoria Marchiano', consiglieri Annamaria Sullo e Francesca Marrazzo) ha parzialmente riformato la sentenza di condanna emessa il 15 ottobre del 2008 per i tre uomini, scontando le pene a 7 anni e 4 mesi di reclusione e 36.500 euro di multa per Gentile (che in primo grado aveva avuto 7 anni e 5 mesi e 37.000 euro); a 6 anni 6 mesi e 33.500 euro di multa per Strano (che aveva avuto 7 anni e 4 mesi e 36.500 euro); a 3 anni 4 mesi e 1.200 euro di multa per Sinopoli (che aveva avuto 3 anni e 8 mesi e 2.000 euro). Termina cosi' il secondo capitolo giudiziario di una vicenda giunta in tribunale oltre quattro anni fa. Era il 5 maggio del 2006 quando, a poco piu' di un anno dalla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto procuratore Giovanna Mastroianni a carico dei tre uomini, il gup Abigail Mellace, li rinvio' a giudizio per rispondere di quegli episodi di spaccio ad un ragazzino. Il quadro accusatorio formulato dall'Ufficio di procura al termine delle indagini parlava di svariati presunti episodi delittuosi che sarebbero stati commessi dagli indagati nel corso di oltre un anno: cessione di vari tipi di droga (hashish, marijuana e cocaina) a un minorenne di Catanzaro che, ben presto, non sarebbe piu' stato in grado di corrispondere quanto dovuto ai suoi spacciatori, divenendo cosi' vittima di minacce di morte. Il passo successivo dei creditori, inevitabilmente, sarebbe stato quello di rivolgersi al padre del minore, l'unico in grado di sborsare i soldi necessari dietro minaccia di ritorsioni contro suo figlio . I genitori della giovane vittima erano inizialmente costituiti parte civile, ma non sono stati presenti alla conclusione del processo.