‘Ndrangheta: Omicidio D’Aleo, preso nel varesino presunto killer
La Squadra Mobile di Varese con i colleghi di Busto Arsizio hanno posto in stato di fermo nella serata di ieri il presunto autore dell'omicidio di Salvatore D'Aleo, pregiudicato scomparso nel 2008 e che si ritiene essere stato vittima di un caso di Lupara Bianca. In manette e' finito un italiano del quale le generalità saranno rese note nelle prossime ore. Il fermo e' scattato su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Milano. L'uomo e' ritenuto essere l'esecutore materiale dell'omicidio. La vittima, invece, la si riteneva legata ai clan calabresi controllati nel Varesotto da Fabio Nicastro e Rosario Vizzini. In particolare il suo compito sarebbe stato quello di occuparsi del recupero crediti. La svolta alle indagini sarebbe arrivata con il ritrovamento da parte della Mobile di Caltanisetta di un cadavere che apparterrebbe al pregiudicato.
L'identificazione sarebbe avvenuta attraverso una perizia odontoiatrica. D'Aleo era scomparso in circostanze mai chiarite nell'ottobre 2008 e gli investigatori sono convinti che possa essere stato soppresso nell'ambito di una qualche guerra interna al clan di Vizzini finito in cella insieme a Fabio e Dario Nicastro, Emanuele Napolitano e Rosario Bonvissuto: il sesto componente del gruppo, emanazione locale del clan Madonia-Rinzivillo, sarebbe stato proprio il bustocco, 33 anni al momento della scomparsa. Salvatore D'Aleo qualche tempo prima di sparire aveva subito un grave infortunio sul lavoro cadendo da un tetto e da allora aveva grossi problemi di deambulazione e si muoveva con molta difficoltà. L'uomo abitava da solo pur incontrandosi spesso con la madre e i fratelli. Dal 1° ottobre 2008, giorno dell'ultima telefonata con la moglie, che all'epoca abitava in Calabria, nessuno ha più avuto sue notizie.