Violenza, minacce, ingiurie e resistenza a p.u.: assolto coriglianese
Assolto dall’accusa di violenza, minacce, ingiurie e resistenza a Pubblico Ufficiale, perché il fatto non costituisce reato. È quanto ha stabilito il Giudice monocratico del Tribunale di Rossano - accogliendo la tesi difensiva dell' avvocato Ettore Zagarese e dell' avvocato Giuseppe Vena - nei confronti del cinquantottenne coriglianese F.C. reo di aver usato violenza e minacce nei confronti di due Agenti della Polizia Municipale del Comune di Corigliano, intervenuti per contestargli una violazione alle norme del codice della strada; atteso che lo avevano colto in flagranza di infrazione e quindi gli avevano intimato l’alt e irrogato verbale. L’uomo a seguito del suo comportamento, veniva identificato e denunciato a piede libero presso la Locale Procura della Repubblica di Rossano presso il Tribunale di Rossano ed all’udienza dibattimentale era assistito e difeso dall' avvocato Ettore Zagarese e dall' avvocato Giuseppe Vena.
All’uomo era contestato di aver rivolto un pesante frasario ricco di minacce ed ingiurie nei confronti degli Poliziotti intervenuti nonché di aver adoperato la violenza nell’avventarsi contro l’ Agente della Polizia Municipale cercando di colpirlo con la mano destra e nello spintonare la sua Collega che si era interposta per evitare ciò. Al termine dell’istruttoria il Pubblico Ministero chiedeva la condanna ad anni 1 e mesi 6 di reclusione dell’uomo mentre gli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena avanzavano richiesta di assoluzione del loro assistito perché il fatto non costituisce reato, sostenendo come tesi difensiva che l’uomo aveva tenuto il suddetto comportamento dopo che gli Agenti avevano di già provveduto a redigere il verbale di contestazione e che quindi il suo comportamento non aveva ostruito in alcun modo l’attività di polizia giudiziaria in atto. Il Giudice si ritirava in camera di consiglio ed al rientro, nell' aula di giustizia, dando lettura del pubblico dispositivo, accoglieva la tesi dell' avvocato Ettore Zagarese e dell' avvocato Giuseppe Vena ed assolveva l’uomo perché il fatto non costituisce reato. Notizia segnalata da Corrado Rosetta.