Fermati tre rumeni che rapinarono anziano nel casertano
E' stato convalidato il fermo di polizia giudiziaria operato da personale della Polizia Stradale di Vibo Valentia e della sottosezione autostradale di Palmi, nei confronti di tre cittadini di nazionalita' rumena ritenuti responsabili del delitto di rapina aggravata commesso alcuni giorni addietro. I tre arrestati, identificati per Costel Catalin Dumitru di 25 anni, Ionel Gabriel Damian di anni 24 e Fraga Ana Rostas di 23, tutti di origine rumena erano stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria lo scorso 6 luglio, dopo essere stati intercettati sull'A/3, nel tratto compreso tra gli svincoli di Mileto e Rosarno, dalle pattuglie in servizio di vigilanza autostradale della Sezione Polstrada di Vibo Valentia mentre, a bordo di un' autovettura di grossa cilindrata, si allontanavano dal luogo della rapina, perpetrata ai danni di un uomo di 81 anni, nell'abitazione della vittima a Pietravairano (Caserta). Lo stesso anziano, narcotizzato all'atto della rapina, era stato rinvenuto all'ingresso della propria abitazione ferito ed in evidente stato di shock dai Carabinieri del luogo, intervenuti a seguito dell'allarme lanciato dal nipote della vittima. Da qui le ricerche dei presunti autori e la loro localizzazione, anche attraverso il segnale delle celle che, man mano, agganciavano il telefono cellulare detenuto da uno dei malviventi. Durante l'esecuzione del fermo, erano stati rinvenuti a bordo del veicolo, e conseguentemente sottoposti a sequestro, strumenti atti allo scasso, documenti falsi e bombolette di spray urticante antiaggressione, il cui utilizzo è vietato nel territorio italiano. La refurtiva, consistente in un fucile legalmente detenuto dalla vittima e dall'intera somma della pensione mensile incassata pochi giorni prima, non e' stata rinvenuta. I fermati permangono nel carcere di Palmi e nel reparto femminile del carcere di Reggio Calabria, dove erano stati in precedenza associati. Le indagini sono ora volte ad accertare se i tre si siano nel recente resi responsabili di altri fatti illeciti, essendo ben noti alle forze dell'ordine per essere dediti alla commissione di reati di natura predatoria.