Il Procuratore di Catanzaro decide di autotutelarsi
Dopo l’ennesimo episodio intimidatorio, Gerardo Dominijanni, procuratore della Repubblica di Catanzaro, ha deciso di prendere, dopo l’ennesimo episodio intimidatorio, un sistema di videosorveglianza per tutelare la sua abitazione.
Il magistrato aveva espressamente richiesto, da tre anni, alla Prefettura di Reggio Calabria un aiuto, senza ottenere alcun risultato.
Dopo l’ultima minaccia, avuta il 18 luglio scorso, Dominijanni ha deciso di provvedere autonomamente.
Appena 15 giorni prima, il 4 luglio, una frase minatoria contro il pm e' stata rinvenuta all'interno del vano dell'ascensore che questi utilizza per salire nel suo ufficio, al secondo piano dell'antico palazzo di giustizia del capoluogo calabrese. Le parole "Amorte Dom", scritte con la penna sulla parete dell'ascensore, sono state notate dai carabinieri in servizio presso il palazzo di giustizia.
A dicembre del 2009 il magistrato decise di lasciare il suo incarico alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, passando alla Procura ordinaria, in particolare a seguito della notizia che durante indagini sulla criminalità organizzata gli investigatori erano venuti a conoscenza del piano che alcune cosche del Catanzarese avrebbero voluto portare a compimento per ucciderlo. In quell'occasione il pm volle chiarire che non lasciava il suo ufficio per paura del proprio lavoro, ma, sollevando una polemica sulla protezione accordatagli.