Si è conclusa a Capo Rizzuto la festa della Madonna greca
“Ancora una volta, e credo che la Chiesa, il Popolo di Isola, non si stancheranno mai di farlo, ancora una volta abbiamo rievocato l’arrivo nei nostri territori della Immagine di Maria, l’icona eleùsa, della Misericordia e della Tenerezza”. Ha esordito così don Edoardo nella sua omelia nell’ accogliere l'icona della Madonna Greca nella insenatura della Torre Vecchia di Capo Rizzuto a termine del lungo pellegrinaggio via mare che, da Le Cannella, ha condotto il quadro fino alla vicina contrada accolta dall’applauso di migliaia di persone che l’aspettavano sul lungomare di Capo Rizzuto.Un culto che si ripete ogni anno, così come la tradizione vuole, per rinnovare la leggenda del ritrovamento del quadro della Madonna sul litorale di Capo Rizzuto.
Una celebrazione molto suggestiva iniziata mercoledì scorso con il pellegrinaggio del quadro della Madonna Greca, dal Duomo di Isola a Le Cannella, seguito dalla Veglia di Preghiera ed il giorno seguente dalla processione per le vie del piccolo borgo affacciato sul mare. Ieri il quadro è stato portato in processione al piccolo porticciolo di Le Cannella. Qui è stato imbarcato per essere condotto in processione via mare, seguito da fedeli e natanti addobbati a festa, fino all'insenatura di Capo Rizzuto, dove in pellegrinaggio ha raggiunto il sagrato del Santuario.
Presenti don Edoardo Scordio e il Governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto Leonardo Sacco, il quale ha ringraziato tutte le associazioni che hanno collaborato per la riuscita dell'evento, la comunità parrocchiale e salutato gli emigrati e le istituzioni presenti: il vicesindaco Anselmo Rizzo, il Comandante della Caserma dei carabinieri, il Comandante dei vigili urbani di Isola Capo Rizzuto Francesco Iorno, i Vigili del fuoco, il Comitato e gli ospiti sacerdoti. D. Pierluigi Giroli, don Luca, don Vito, don Ammirati, don Pasquale, don Mario.
Quest’anno la tre giorni della Festa di agosto è stata caratterizzata dall’ insegna del valore evangelico della libertà, al quale, e solo al quale, la Comunità Ecclesiale deve fare riferimento nella sua azione e presenza. “Possiamo affermare – ha sottolineato don Edoardo - che la Madonna Greca è un simbolo antico e sempre attuale di questa libertà. I monaci hanno preferito non distruggere le icone, non rinunciare alla loro autonoma, e fuggire qui a fondare nuovi monasteri, fari di socialità, cultura, fede nella libertà. Chissà quanti, come ai giorni nostri, non sono riusciti ad arrivare e probabilmente anche quelli che portavano la nostra Icona sono naufragati se è vero, come vuole la tradizione, che solo questa tavola è approdata sulla spiaggia di Capo Rizzuto. Il prezzo della libertà è sempre stato alto!”.
“Ci è stato detto di recente che “in tanti non siamo liberi” – ha continuato il parroco - Ringraziamo chi ce lo ha ricordato perché è vero: la libertà è un traguardo da raggiungere e mai del tutto, in terra, definitivo. La nostra libertà non nasce comunque e non dipende dalla appartenenza a quella o quell’ atra parte o dalla partecipazione o meno a questo o a quell’altro evento mediatico: la nostra libertà nasce dall’obbedienza e dal servizio ai disegni di Dio su ciascuno e su questo popolo. Come per Maria, la sua sorgente sta nell’ ascolto e risposta alla Parola di Dio: “Si faccia di me secondo la tua parola, ecco sono la serva del Signore”. La vera libertà, servizio d’amore, produce, poi, opere di crescita non effimere e per le quali occorre l’apporto concorde e appassionato di tanti, se non di tutti”.
Il Parroco di Isola di Capo Rizzuto si è anche ispirato a due grandi padri della democrazia, Pericle e specialmente al noto discorso di don Luigi Sturzo rivolto a tutti gli uomini liberi e forti al termine della prima guerra mondiale per rinnovare un appello per il sociale. “A testimonianza del nostro vivo desiderio di contribuire al bene comune, sotto gli auspici della Madonna Greca- ha detto il Parroco- rinnoviamo l’appello per il sociale ai responsabili della guida civile di questi territori, alle associazioni, agli imprenditori, ai professionisti ai partiti, senza alcun pregiudizio o preconcetto, nello spirito della collaborazione libera e plurale".
"A tutti gli uomini moralmente liberi e socialmente evoluti, a quanti nell’amore al nostro popolo sanno coniugare il giusto senso dei diritti e dei doveri, a nome della Comunità ecclesiale di Isola Capo Rizzuto facciamo anche noi appello e domandiamo l’adesione ad un programma comune di sviluppo del nostro territorio e della nostra gente. Essenziale per questo l’accettazione totale e convinta del principio di sussidiarietà orizzontale che attua un nuovo e partecipato welfare come vuole il titolo V della Costituzione recentemente modificato con l’accordo di tutti. Questa riforma si può riassumere, come afferma un’autorevole interprete, nella partecipazione della società civile alle attività di programmazione e gestione dei servizi pubblici.”
Don Edoardo ha anche ricordato che in questi giorni si compiono i trentacinque anni di presenza della Famiglia Rosminiana a Isola di Capo Rizzuto. In conclusione, il prelato ha ringraziato tutti i presenti. “Ringrazio per la partecipazione tutti voi così numerosi, il vice Sindaco, il Comandante della Caserma dei carabinieri, il Comandante dei vigili urbani, i Vigili del fuoco, il Comitato, la Misericordia e tutti i gruppi parrocchiali che hanno contribuito alla magnifica riuscita di questa festa, gli ospiti sacerdoti. D. Pierluigi Giroli, don Luca, don Vito, don Ammirati, don Pasquale, don Mario.
Ringrazio il vice parroco don Giuseppe Santoro e vi dò l’annuncio che il 26 agosto nella Cattedrale di Crotone sarà ordinato Diacono il nostro Giovane Scerbo Vincenzo mentre il 24 settembre avremo qui nel Santuario alle 18.00 l’ordinazione sacerdotale del nostro rosminiano D. Anthony Yfeani Ezeadum, originario della Nigeria e qui con noi da due anni. Maria, Madonna Greca donaci la grazia di vivere sempre in quella libertà- servizio che Gesù vuole da noi. Amen”.