Sviluppo: Le Ali Per Cosenza a favore dell’aeroporto di Sibari

Cosenza Attualità

L’incontro avvenuto con il Presidente della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, all’interno dell’azienda Favella di Corigliano voluto e organizzato dall’assessorato regionale all’agricoltura diretto da Michele Trematerra alla presenza delle maggiori organizzazioni del settore agroindustriale, ha visto la partecipazione anche dell’associazione Le Ali per Cosenza. Nel corso dell’incontro sono emerse le problematiche che da tempo oramai affliggono un settore di vitale importanza per l’economia regionale e per il quale si è fino ad oggi speso poco in termini di sviluppo moderno e concorrenziale nell’era della globalizzazione dei mercati.

"La nostra associazione - è scritto in una nota - ritiene fondamentale per lo sviluppo economico dei due settori che muovono l’economia della provincia di Cosenza e la Sibaritide in particolare, l’agricoltura e il turismo, la realizzazione di uno scalo aeroportuale a Sibari. Dello stesso avviso anche l’assessore regionale Trematerra che nel corso del suo intervento, tutto teso alle criticità del settore e alle soluzioni possibili per risolverlo, ha evidenziato come sia necessario da parte della Regione un maggiore sforzo in termini di investimento nelle infrastrutture facendo particolare riferimento alla necessità di realizzare l’aeroporto della provincia di Cosenza. Rilanciare la Sibaritide significa rilanciare le infrastrutture ad iniziare dal Porto di Corigliano e la realizzazione dell’aeroporto di Sibari favorito nei collegamenti con il resto del territorio grazie alla predisposizioni dei progetti di investimento dei fondi FAS. Ci saremmo aspettati sinceramente qualche risposta in più specie nel settore dell’industria agrumicola, fortemente in crisi, da parte del Governatore. A margine dell’incontro il presidente dell’associazione Le Ali per Cosenza, Luigi Sauve, ha consegnato al Presidente Scopelliti il primo rapporto sul turismo della Sibaritide e un documento a nome dell’associazione di cui riproponiamo i passaggi essenziali che riguardano il turismo e l’agricoltura.

“Per un mondo che si muove - si legge ancora nella nota - con la velocità a cui tutti siamo ormai abituati e che tutti riteniamo imprescindibile, la parola competitività è sinonimo di efficienza, di rapidità, di servizi infrastrutturali efficienti, di pulsante voglia di crescere. Dell’intera Regione, la Provincia di Cosenza, una delle province più grandi d’Italia, quasi la metà dell’intera Calabria, anch’essa soffre delle stesse crisi di isolamento, isolamento aggravato dall’essere l’unica provincia priva di un aeroporto che, baricentrico sul suo vasto territorio, le possa finalmente consentire di rilanciare la sua industria agricola, un tempo vanto dell’intera regione ed ora scivolata nella non competitività per l’incapacità di raggiungere i mercati in tempi decenti, le sue risorse ittiche, industriali e turistiche, anch’esse incapaci di destagionalizzarsi nei confronti di mercati esteri verso i quali la difficoltà di raggiungerci non ci permette di raggiungere quella competitività che Lei auspica. Signor Presidente, il momento delle mezze misure è finito, se vogliamo che la Calabria diventi una Regione come le altre regioni d’Italia, anzi migliore, dobbiamo smetterla con la nostra leggendaria frustrante politica dell’ “orticello” e guardare lontano, fare programmi di grande respiro. Da qui infrastrutture a livello Europeo. L’autostrada, con buona pace del presidente Ciucci, - conclude l'associazione nella nota - è una orrenda fabbrica di San Pietro, con lavori infiniti che aprono e chiudono, finiscono e ricominciano, senza fine, come Lei stesso ha detto, una vera presa in giro, un macabro “vanto per l’Italia” forse, che d’estate diventa una trappola infernale che, sicuramente, non fa fare bella figura alla Calabria. Il nord ha aeroporti ogni 50 km, a noi ne basta almeno uno per provincia. La Calabria, signor presidente, la Sua Calabria si merita di più, molto di più. Abbiamo il coraggio di non aver paura e facciamoci valere. Signor Presidente, si metta alla guida degli indignati prima che diventino ribelli”.

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