Cgil: la manovra presentata dal governo è disonesta
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di: Giovanni Donato segretario della Cgil del comprensorio di Cosenza e Angelo Sposato segretario della Cgil del comprensorio Pollino-Sibaritide-Tirreno
“Parafrasando Pasolini, che affermava di avere una disperata vitalità, possiamo dire che la Cgil ha un’indomabile vitalità. Il Governo non si illuda, non ci fermeremo finché questa manovra non sarà cambiata”. Giovanni Donato, segretario della Cgil del comprensorio di Cosenza, e Angelo Sposato, segretario della Cgil del comprensorio Pollino-Sibaritide-Tirreno, nel corso di una conferenza stampa, hanno illustrato i temi alla base dello sciopero generale del sei settembre e della manifestazione organizzata in piazza XI Settembre a Cosenza a partire dalle 9. In particolare, Donato ha analizzato maggiorente le tematiche generale, mentre Sposato si è soffermato sulle questioni legate al territorio. “La manovra presentata dal Governo è iniqua, colpisce i redditi medio-bassi e non tocca gli evasori – ha detto Donato -. E’ una manovra che divide e deprime ulteriormente la crescita del Paese, non contiene investimenti per il Sud e per i giovani”. Nello specifico, Donato ha evidenziato alcuni punti più critici: dal blocco del turn over nel pubblico impiego alla norma che “ghettizza” i disabili sui posti di lavoro, dalla difficoltà di stabilizzazione degli Lsu-Lpu allo smantellamento del sistema contrattuale, dall’abrogazione delle festività civili alla svendita dei beni comuni. “Ci accusano di essere un sindacato che dice sempre no, niente di più falso – ha proseguito Donato -. Tant’è vero che la Cgil ha presentato un’articolata contromanovra che, fatti salvi i saldi, contiene delle proposte più eque e di sviluppo del Mezzogiorno. La Cgil ad esempio chiede la tassazione dei capitali scudati, un contributo straordinario sui grandi patrimoni e la tracciabilità dei pagamenti sopra i 500 euro”. “La Cgil propone inoltre – ha concluso Donato – di costituire un fondo per la crescita e l’innovazione e di sostenere redditi e consumi attraverso la riduzione delle tasse su pensione e lavoro”. “La Calabria e in particolare la provincia di Cosenza pagheranno il prezzo più alto di questa manovra – ha detto dal canto suo Sposato -. Ai danni causati dai tagli lineari del Governo, nel nostro territorio si aggiungono le scelte sbagliate della Regione. Basta guardare ai contenuti del piano di rientro dal debito sanitario, che è stato rimodulato al ribasso e che dispone lo smantellamento di interi presidi ospedalieri. Senza dimenticare il blocco, deciso da Roma, dei fondi per l’A3 e la Statale 106”. “Lanciamo un appello ai cittadini, agli amministratori locali, ai partiti affinché diano forza alla nostra lotta, partecipando alla manifestazione cosentina – ha concluso Sposato -. Il sei settembre saremo nuovamente in piazza per ribadire la nostra contrarietà a questa manovra e per dare voce ai problemi del territorio”. Una serie di ragioni nazionali e calabresi quindi al centro della mobilitazione della Cgil che proseguirà anche dopo lo sciopero attraverso iniziative specifiche sui trasporti e la vertenza delle Ferrovie della Calabria, sulla necessità di dire no al termovalorizzatore in provincia di Cosenza e di puntare sulla raccolta differenziata dei rifiuti, sul rilancio dell’agroalimentare, del turismo e delle politiche industriali.
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