Stasi in merito a un nuovo pozzo Eni a Capo Colonna
In riferimento al parere positivo – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale - attenuto dall’Eni da parte Ministero dell’Ambiente per la realizzazione di un nuovo pozzo per il prelievo di metano sul promontorio di Capo Colonna, la vicepresidente della Regione Antonella Stasi ha rilasciato la seguente dichiarazione: “apprendo con rammarico che l’Eni abbia già ottenuto dal Ministero dell’Ambiente un parere positivo di compatibilità ambientale del progetto relativo alla realizzazione di un nuovo pozzo denominato HL18dir. Da notizie pervenuteci, tale nuova attività è stata segnalata alla precedente amministrazione regionale nel gennaio 2009, alla quale non ha seguito alcun riscontro formale. Inoltre nei diversi incontri tra Eni (e la collegata del gruppo Jonica Gas) e la Regione Calabria, rappresentata dalla sottoscritta e dall’assessore all’ambiente Franco Pugliano, non è mai emersa alcuna informazione circa le nuove attività che il gruppo aveva intenzione di affrontare sul territorio della provincia di Crotone. Da approfondimenti effettuati ad oggi – sottolinea la vicepresidente - la realizzazione del nuovo pozzo, ricadente proprio sul promontorio di Capo Colonna, prevede il prelievo di metano in ambiente marino e il suo iter autorizzativo risulta ancora in corso presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Ciò posto è stato richiesto agli uffici competenti del Ministero di poter avere circostanziate notizie all'eventuale autorizzazione richiesta dalla società nonché sull’iter procedurale che, da quanto emerso agli atti, non avrebbe visto il coinvolgimento della Regione e di questa nuova amministrazione. Per affrontare queste questioni – prosegue la Stasi - e per fare il punto sui ritardi relativi ai lavori di bonifica del sito SIN di Crotone, informo che è stato convocato un tavolo per giorno 20 Settembre 2011, presso la presidenza della Giunta regionale, invitando al tavolo Eni, Sindyal e Jonica Gas, insieme con gli enti locali e regionali, alla presenza del prefetto Panico e del direttore generale del Ministero dell’Ambiente Marco Lupo. Dopo il disastro provocato dall’esplosione della piattaforma ‘Bp al largo’ della Louisiana, l’Italia ed il ministro Prestigiacomo avevano lanciato un segnale importante per ridurre il rischio trivellazioni nel mare italiano con il decreto legislativo 128/2010, coerentemente al regime speciale di tutela del bacino del Mediterraneo stabilito dalla Convenzione ONU di Barcellona. Il nostro mare e le nostre coste – sottolineato infine con forza la vicepresidente Stasi - vanno tutelate dal punto di vista ambientale e paesaggistico poiché costituiscono una importante risorsa per il nostro territorio e per l’intera economia della provincia di Crotone”.