Sequestra figli, padre estradato in Francia
La tesi sostenuta da Eric Paroissien davanti al giudice della Corte d'Appello di Catanzaro che stamani lo ha interrogato è che non voleva che i due ragazzini fossero affidati, per sei mesi, ad un centro di accoglienza francese. L'insegnante francese, 41 anni, è stato arrestato mercoledì sera da una pattuglia di carabinieri della stazione di Botricello, dopo avere trascorso quasi un anno da fuggitivo con i suoi due figli. Oggi l'uomo è comparso davanti al giudice della Corte d'Appello di Catanzaro, Donatella Garcea, che ha convalidato l'arresto. È stato lo stesso Paroissien, difeso dall'avvocato Vincenzo Ranieri, a chiedere di essere estradato in Francia. Una richiesta accolta dai giudici a seguito della camera di consiglio, che hanno disposto l'estradizione avviando l'iter che dovrebbe concludersi entro una decina di giorni.
L'uomo ha raccontato la sua verità. Ha ripercorso la fine del matrimonio con la moglie, quindi una prima decisione del giudice di affidare i figli alla madre. Una scelta che non sarebbe stata accettata dai ragazzini, al punto che il giudice francese sarebbe intervenuto nuovamente per affidare i due ad un centro di accoglienza per un periodo di sei mesi. Una decisione mai accettata dal padre il quale, il giorno che avrebbe dovuto accompagnare i figli nella struttura, ha deciso di fuggire. Portando con sé poche cose e venti mila euro in contanti. Tutto questo, per prendere tempo, dal momento che la madre dell'uomo aveva intanto avviato la pratica per chiedere l'affidamento dei nipoti. In questi undici mesi, l'insegnante francese ha raccontato di essere stato prima in Francia, nei pressi di Nizza, ospite di un amico. Quindi, la decisione di fuggire in Italia, percorsa praticamente in lungo e in largo, sino a Botricello. Ieri sera, il padre ha parlato con i figli per telefono, li ha rassicurati ed ha cercato di trovare un modo per fare accettare ad entrambi questa nuova situazione.