Droga: “Araba Fenice”; 7 a giudizio, 14 prosciolti, 1 assoluzione

Catanzaro Cronaca

Si è conclusa con sette rinvii a giudizio, quattordici proscioglimenti ed un'assoluzione l'udienza preliminare per le 22e persone coinvolte nell'inchiesta antidroga della Procura di Catanzaro battezzata "Araba fenice", su un presunto sodalizio dedito al traffico di stupefacenti tra Isca sullo Jonio e i paesi limitrofi. Questo pomeriggio il giudice distrettuale Antonio Rizzuti ha accolto la richiesta di processare gli imputati, fatta dal pubblico ministero Vincenzo Capomolla, solo relativamente a sette di loro, e precisamente: Francesco Di Bona, 43 anni, di Catanzaro; Giuseppe Gentile, 33, di Torino; Pietro Giglio, 33, e Raffaele Tedesco, 31, entrambi di Catanzaro - tutti e quattro rispondono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga; e poi ancora Massimo De Maria, 29 anni, di Chiaravalle (Cz), Luca La Croce, 35, di Isca sullo Jonio (Cz); e Giafranco Procopio, 41, di Monza - gli ultimi tre avevano solo singole contestazioni di spaccio -.

Il processo avrà inizio il 16 gennaio davanti al tribunale collegiale. Prosciolti dalle accuse Massimo Catroppa, 38 anni, di Vallefiorita, Andrea Cosentino, 66, di Sant'Andrea Apostolo dello Jonio, Adriano Fiorenza, 37, Damiano Fiorenza, 29, tutti di Catanzaro, Pasquale Fiorenza, 63, Salvatore Fiorenza, 68, entrambi di Santa Caterina dello Jonio, Antonio Gallace, 41, di Rivoli, Bruna Gallace, 47, di Catanzaro, Carmelo Lattari, 38, di Santa Caterina dello Jonio, Antonello Lucifero, 36, di Isca, Mauro Maurizio, 47, di Catanzaro, Cosimo Piroso, 65, di Badolato, Pasquale Procopio, 52, di Badolato, e Luciano Viscomi, 39, entrambi di Catanzaro. Infine, e' stato assolto l'unico imputato che aveva chiesto il rito abbreviato, e cioe' Giovanni Rubino, 36 anni, di Catanzaro (nel collegio difensivo figurano, tra gli altri, gli avvocati Salvatore Staiano, Francesco Pullano, Domenico Pietragalla, Armodio Migali, Natale Ferraiolo e Vincenzo Cicino). Secondo quanto contestato dalla Procura, la presunta associazione a delinquere avrebbe operato nel commercio di eroina, cocaina e hashish "con base logistica per il deposito, la custodia, trattamento, manipolazione ed occultamento delle sostanze stupefacenti in Isca sullo Jonio presso una struttura rurale ("orto") nella disponibilità del promotore, eletta base operativa per le riunioni dei sodali allo scopo di ideare, valutare, definire ed attuare le strategie e le finalità dell'organizzazione dedita al narcotraffico". L'approvvigionamento della droga sarebbe avvenuto "in aree territorialmente contigue ma anche dell'Italia settentrionale (Alessandria)" mentre la distribuzione della droga sarebbe avvenuta "in paesi vicini e nella città di Catanzaro attraverso l'pera di fornitori-luogotenenti del promotore/organizzatore e acquirenti-vettori-spacciatori, comunque guidati dall'organizzatore, di numerosi quantitativi di sostanze stupefacente di volta in volta commercializzati attraverso l'uso di apparati telefonici cellulari e chiamati in gergo magliette, maglioni ecc. in contesti dialogici scoperti dalle intercettazioni telefoniche o ambientali".